«Abbiate rispetto per quei ragazzi di Andria che sotto la neve, i bombardamenti e vento a 130 km/h combatterono per la libertà» – da Trieste l’appello di un andriese che chiede più sicurezza per il Monumento ai Caduti

«Ricevo con grande interesse i tuoi Link riguardanti la nostra amata Andria, che leggo sempre con gioia e talvolta con un pizzico di tristezza. La mia ultima preoccupazione riguarda l’uso improprio della base del Monumento ai Caduti della Prima e Seconda Guerra Mondiale, situato nel Parco della Rimembranza. Questo luogo sacro, dove sono incisi i nomi degli andriesi caduti durante importanti conflitti storici, è stato degradato e usato come discarica da alcuni giovani, che sembrano ignorare o fingere di ignorare il significato di quei nomi sacri scolpiti sul monumento» – osserva da Trieste il Cav. Salvatore Porro. Attraverso una email inviata a VideoAndria.com, il consigliere comunale triestino (FdI) di origini andriesi ha quindi proseguito con la sua personale analisi:

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«Per proteggere adeguatamente il Monumento ai Caduti e preservarlo da ulteriori danneggiamenti e atti vandalici, invito l’Amministrazione comunale a considerare la realizzazione di uno studio di fattibilità per l’installazione di una recinzione alta circa due metri con un cancello che ne limiti l’accesso, garantendo così la protezione necessaria. Ritengo che sia dovere di tutti noi, in particolare dei giovani di Andria, mostrare rispetto e cura per questo monumento. Questi giovani del ’99, che partirono per servire nelle Brigate Puglie, Murge, Forlì, Savona e nella Brigata di Fanteria “Regina” di Bari, si distinsero in numerose battaglie per il loro eroismo, guadagnandosi decorazioni al Valor Militare e combattendo su fronti difficili come l’Isonzo, il Carso, la Marmolada, l’Adamello, il Pasubio, il Sabotino, l’Ortigara, Bainsizza, il monte S. Michele e Gorizia. Questi ragazzi, originari di una terra calda come la Puglia, sopportarono il freddo intenso nelle trincee, affrontando le tempeste di “Bora nera” che soffiava oltre 130 km/h, mescolata con neve e i continui bombardamenti dell’artiglieria austriaca. Durante il periodo 1915-1918, i distretti militari della Puglia mobilitarono circa 290 mila militari. Il distretto di Lecce fornì il maggior numero di uomini, oltre 76 mila, seguito da quello di Barletta con circa 60 mila e Bari con circa 57 mila. Fra il 24 maggio 1915 e la fine del 1918, 26.811 soldati pugliesi caddero, mentre altri 1.324 persero la vita negli anni seguenti per cause o circostanze riconducibili alla guerra. La dislocazione dei reparti dell’Esercito in Puglia al 1° gennaio 1915 era così organizzata:

Comando della Brigata di Fanteria “Regina” a Bari, 9° Reggimento Fanteria “Regina” con sede a Bari e battaglioni distaccati a Brindisi e Taranto, 10° Reggimento Fanteria “Regina” con sede a Bari e un battaglione distaccato a Monopoli, 14° Reggimento Fanteria “Pinerolo” di stanza a Foggia, 29° Reggimento di Fanteria “Pisa” di stanza a Trani, 47° Reggimento di Fanteria “Ferrara” di stanza a Lecce, Depositi del 9° Fanteria a Taranto, del 10° Fanteria a Bari, del 14° Fanteria a Foggia e del 47° Fanteria a Lecce, 5° squadrone del Reggimento “Cavalleggeri di Foggia” (11°) a Foggia, 1° e 4° squadrone del Reggimento “Cavalleggeri
di Piacenza” (18°) a Cerignola, 1° e 4° gruppo del 4° Reggimento Artiglieria da Fortezza (da costa) rispettivamente a Taranto e Brindisi, 11ª compagnia sussistenza e 11ª compagnia di sanità di stanza a Bari» – ha concluso Porro nella sua email inviata a VideoAndria.com. Proprio sul nostro sito web, nei primi giorni del mese di dicembre del 2024, avevamo condiviso un comunicato del Comune di Andria che annunciava l’estensione degli impianti di videosorveglianza grazie al generoso contributo della Fondazione Hruby e dell’impresa Alarm Sud di Andria. A prescindere dal numero telecamere e/o recinzioni, auspichiamo che le giovani recensioni possano un giorno raggiungere un livello di consapevolezza e rispetto per la Storia tale da poter rendere essi stessi custodi di un patrimonio pubblico – il Monumento ai Caduti ed il Parco Iv Novembre – che non deve più essere vittima di ignobili atti vandalici, probabilmente commessi da chi ignora le proprie origini. Ancora una volta, dunque, ringraziamo il Cav. Porro che, nonostante le notevoli distanze, continua a seguire la sua amata Andria dall’incantevole città di Trieste, anch’essa ricca di Storia ed identità. Un caro saluto dalla città federiciana e buone feste!

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