5G ad Andria, perplessità da politica e associazioni: “serve studio preventivo”

Le voci circa l’introduzione di ripetitori per la nuova tecnologia 5G ad Andria sono state confermate dal consigliere regionale Nino Marmo (Forza Italia):

“Se possano o meno provocare danni alla salute pubblica non si sa, resta un tema controverso in assenza di evidenze scientifiche, come certificato dal Comitato Scientifico Europeo, eppure in Puglia sono spuntate come i funghi le prime antenne per i nuovi ripetitori del 5G a Bari e ad Andria. Ora, posto che non vorremmo che i nostri cittadini fossero utilizzati come cavie in assenza di studi sugli effetti dell’esposizioni ai campi elettromagnetici così prodotti, chiedo al presidente Emiliano se sia a conoscenza della sperimentazione avviata nei due Comuni pugliesi e cosa stia facendo la Regione per monitorare la situazione e l’evoluzione del 5G” – Marmo, prosegue poi così la sua analisi:

“Facciamo un passo indietro. A ottobre 2018 si è chiusa l’asta per il 5G, con la quale lo Stato ha incassato oltre 6,5 miliardi vendendo a privati le bande di frequenza che serviranno per questo scopo. Tra i ‘lotti’ è compreso quello della ‘banda millimetrica’ (frequenze superiori a 24GHz), la ‘banda pioniera per il 5G’ che permette di abilitare nuovi modelli di business entro il 2020, con l’obiettivo di coprire entro il 2025 il target delle aree urbane. Stando a quanto comunicato dall’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (AMICA), il Governo Italiano non avrebbe chiesto alcun parere sanitario sulla sicurezza dei campi elettromagnetici prima di procedere all’asta per il 5G. Ora, siamo tutti convinti che l’innovazione tecnologica e infrastrutturale debba essere promossa e sostenuta, ma siamo altrettanto convinti che questo passaggio possa avvenire solo con un adeguato controllo precauzionale. Chiedo alla Giunta regionale, quindi, se si stia attivando in qualche modo per avere lumi sulla questione e per richiedere al governo di avviare uno studio preventivo sui possibili effettivi del 5G, rasserenando i cittadini che hanno visto montare i ripetitori anche nei pressi di alcune scuole” – conclude MarmoNon solo 5G, ma anche altre fonti di elettrosmog preoccupano i cittadini andriesi: come riferito da Antonio Tragno (portavoce pro tempore del Forum Ambiente Salute Andria):

Dopo l’incontro del 31 luglio scorso di una nostra delegazione con il commissario prefettizio, dott. Tufariello, il sub commissario dott.ssa Grandolfo e al dott. Berardino dell’Ufficio Ambiente della Città di Andria, durante il quale sono stati esposte varie problematiche che il Forum Ambiente Salute Andria, composto da 40 associazioni, hanno a cuore, non è stato dato più a sapere il seguito ai temi e preoccupazioni da noi indicati come prioritari come per esempio quello sull’elettrosmog . Noi chiediamo di essere coinvolti nelle scelte delle installazioni e riavvio dei “ripetitori” appellandoci alla convenzione di Aarhus, che riguarda l‘accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, nota come Convenzione di Aarhus, è un trattato internazionale volto a garantire all’opinione pubblica e ai cittadini il diritto alla trasparenza e alla partecipazione in materia ai processi decisionali di governo locale, nazionale e transfrontaliero concernenti l’ambiente. La diffusione dell’inquinamento da elettromagnetismo ad alta frequenza genera giustificati timori nei cittadini che, con crescente frequenza, ci pongono quesiti sulla normativa vigente e sulle possibilità di intervento. Siamo consapevoli che i cosiddetti “ripetitori”, ossia stazioni radio base, possano essere installati in base alle normative nazionali vigenti, previa autorizzazione dell’amministrazione comunale, tramite il parere della locale agenzia per la protezione ambientale (ARPA). Quest’ultima verifica il rispetto dei limiti normativi di ogni singolo progetto (nuova installazione oppure lo “switch on” di installazioni non attive). Si rammenta che le verifiche includono sia gli impianti esistenti che i “nuovi”, sommando i contributi di tutti gli impianti esistenti e quelli in progetto di attivazione, e questo comporta l’importanza dei pareri preventivi. Grazie al regolamento comunale, approvato il 2 dicembre 2016 in consiglio comunale, l’amministrazione è in possesso di uno strumento finalizzato a minimizzare l’esposizione dei cittadini, individuando i siti più idonei ed evitando di esporre i cittadini a probabili rischi per la propria salute. Si vuole portare anche all’attenzione l’imminente introduzione dei sistemi 5G ed i rischi sanitari che potrebbero provocare, soprattutto per la popolazione più esposta. Fatte queste doverose premesse chiediamo agli organi preposti del Comune di Andria e non solo:

          1. Un incontro monotematico con il commissario prefettizio e i dirigenti e funzionari dell’ufficio ambiente per dare seguito a quello che ci siamo detti il 31 luglio 2019;
          2. di verificare l’esistenza di un parere preventivo rilasciato dalla locale agenzia per la protezione ambientale su tale tema;
          3. di appurare che gli impianti siano stati correttamente autorizzati ed in linea con i contenuti del regolamento comunale;
          4. di informarci e coinvolgerci, in quanto cittadini, nei processi decisionali;
          5. di effettuare un monitoraggio periodico dei livelli di elettromagnetismo ad alta frequenza, in particolare nelle vicinanze dei siti sensibili (scuole, edifici pubblici etc.);
          6. di promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione in merito al corretto utilizzo delle tecnologie e sui rischi per la salute dei cittadini, con particolare attenzione ai soggetti più sensibili, come donne in gravidanza e bambini;
          7. di privilegiare le connessioni via cavo negli asili nidi, nelle scuole di ogni ordine e grado e negli uffici pubblici;
          8. di preferire l’uso di telefoni fissi ai cordless nei siti sensibili;
          9. di evitare cellulari/tablet accesi e connessi alla rete durante le lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado;
          10. di incoraggiare campagne educative finalizzate a disincentivare fortemente l’utilizzo dei telefoni cellulari da parte dei bambini ed adolescenti; Nel caso in cui queste nostre richieste di incontro non venissero esaudite cercheremo di percorrere altre vie come quelle della raccolta delle firme o altre iniziative di informazione e sensibilizzazione” – concludono dal Forum Ambiente Salute Andria.

 

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