Anche nella città di Andria alcuni genitori hanno messo in discussione un personaggio commerciale dall’aspetto inquietante:
Parliamo del mostro Huggy Wuggy, antagonista del videogioco horror “Poppy Playtime” (scaricabile gratuitamente su dispositivi Apple e Android con un solo click), divenuto in breve tempo famoso tra i giovani anche sui più diversi social e video piattaforme, come TikTok e YouTube, attraverso un gran numero di video che lo ritraggono. Secondo i media, i bambini di tutte le età sono letteralmente impazziti, aiutati anche dalla visibilità data al personaggio da celebrità dei social media italiane, e la risposta del mercato è stata immediata:
molteplici risultano infatti le pubblicità di gadget a tema Huggy Wuggy hanno iniziato a popolare le pagine web e l’ormai famoso burattino dal pelo azzurro e dai denti aguzzi è diventato il compagno inseparabile di tanti bambini, che lo portano anche a scuola. A far parlare di se, proprio la presenza del pelouche del personaggio discutibile tra i bambini piccoli: il nome del personaggio, che evoca abbracci e suggerisce un tenero mostriciattolo, sicuramente inganna, perché la realtà è ben diversa poiché il videogioco ha una classificazione PEGI 13, il che significa che non è adatto a un pubblico di età inferiore ai 13 anni. Huggy Wuggy può fare paura, soprattutto per i più piccoli, e le parole della sua canzone sono minacciose e inquietanti: “I denti aguzzi ti lasciano sanguinante. Non chiamarmi mai brutta. Abbracciami fino alla morte” – sono solo alcune delle frasi attribuite al personaggio. L’allerta è partita a seguito di uno studio condotto a scopo preventivo dagli psicologi dell’Unità analisi del crimine informatico. A confermare la potenziale pericolosità del pauroso personaggio – che nei minorenni potrebbe causare disturbi del sonno ed ansia – è stata anche la Polizia Postale che ai genitori consiglia:
a) Spiegate ai bambini più piccoli l’importanza di rispettare le indicazioni PEGI dei videogiochi e le regole anche quando si gioca online.
b) Attivate il parental control su tutti i devices presenti in casa: tablet, smartphone, pc e piattaforme di streaming.
c) Se avete figli di diverse età, sensibilizzate i più grandi a proteggere i piccoli dai pericoli online.
d) Per qualsiasi ulteriore informazione o segnalazione scrivete a commissariatodips.it
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