Andria: “almeno non sei morto per strada” addio a Pannocchia, il cane di quartiere diabetico deceduto tra le coperte offerte da una semplice cittadina

Si è spento nella malattia ma, al contempo, tra le calde mura della volontaria Agnese, che da circa due anni si era presa cura di lui:

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Parliamo di Pannocchia, cane di quartiere che ha girovagato per anni in città, sempre alla ricerca di una carezza e di qualcosa da mangiare. Inizialmente, l’animale randagio risultava autonomo e pertanto volontari come Agnese si limitavano a dargli da mangiare e a controllare il suo stato di salute. Ma poi, negli ultimi tempi, con l’avanzare dell’età, il buon Pannocchia ha cominciato a manifestare evidenti segni della malattia. Nonostante non abbia le “spalle coperte” da alcuna organizzazione animalista o ente, in maniera del tutto autonoma, la nostra concittadina Agnese è intervenuta per accudire il cane, mettendolo al sicuro:

Da questa piccola-grande iniziativa è partito anche un appello per un sostegno volto ad aiutare Pannocchia sia per le fornitore di cibo che per l’assistenza medica: Pannocchia è infatti risultato affetto da una forma di diabete, che lo ha messo in seria difficoltà. Difficile la vita all’aria aperta, Pannocchia ha così continuato la sua vita da “pensionato” tra le mura e le coperte offerte dalla sua amica umana. Inizialmente, le condizioni del cane apparivano stabili ma poi, nella notte tra il 4 ed il 5 ottobre, dopo un malore, il cane si è spento tra le mura domestiche. L’unico vero conforto della volontaria – scrive sui social – è quello di aver garantito al cane una morte dignitosa, evitando quella per strada come invece avrebbe rischiato se non ci fosse stato l’intervento della nostra concittadina. Si tratta di una di quelle storie a tratti silenziose che riecheggiano tra gli edifici del nostro centro cittadino:

Mentre in troppi casi, vediamo tanta, troppa gente impegnata a seguire valori astratti (l’apparire, il guadagno facile, l’eccesso di irresponsabilità, l’ipocrisia), c’è chi, invece, nonostante le difficoltà del momento storico e personali, mette in campo tutte le sue risorse per aiutare una creatura indifesa, anche semplicemente restituendole quella dignità che tutti gli esseri viventi (sia persone che animali) dovrebbero sempre ricevere. Emerge un quadro speranzoso in un futuro migliore, fatto di persone sensibili che continuano, nonostante tutto, a battersi per la vita. Un ringraziamento va ad Agnese – che, ancora oggi, portandosi Pannocchia nel cuore, sta continuando ad aiutare anche altri cani in difficoltà – e a tutte le altre persone che come lei si impegnano costantemente per la tutela dei nostri amici a quattro zampe (e del proprio animo). Grazie!

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