Nato a Rutigliano il 23 agosto del 1901, Mons. Giuseppe Di Donna – in religioso Giuseppe della Vergine – è stato un prelato cattolico romano italiano e membro professo dell’Ordine Trinitario che ha servito come Vescovo di Andria dal 1940 fino alla sua morte, avvenuta ad Andria il 2 gennaio 1952. Questa è la sua Storia:
Di Donna entrò nelle file trinitarie nella tarda infanzia e studiò per il sacerdozio a Roma mentre in seguito lavorò per oltre un decennio nelle missioni in Madagascar per scopi di evangelizzazione. Ma nel 1940 fu richiamato in patria quando giunse la notizia che papa Pio XII lo nominò vescovo. Di Donna svolgeva i suoi compiti con cura meticolosa per assicurare la crescita del suo gregge; promosse il movimento dell’Azione Cattolica e consigliò ai suoi sacerdoti di tenere frequenti lezioni di catechesi per le persone per avere una migliore comprensione della fede. Di Donna morì ad Andria il 2 gennaio del nel 1952 a causa di una malattia ed era stato venerato come santo sia in vita che dopo. Subito dopo si aprì il processo di beatificazione nella sua vecchia diocesi e fu nominato Servo di Dio ; è stato nominato Venerabile nel 2008 dopo che Papa Benedetto XVI ha confermato di aver vissuto una vita modello di virtù eroiche. Giuseppe Di Donna nasce il 23 agosto 1901 a Rutigliano in Bari , ultimo di nove figli da Domenico Di Donna (m. 07.02.1921) e Laura Santa Di Carlo (n. 1857). Sua madre ebbe complicazioni durante la gravidanza e al suo battesimo nella parrocchia locale lo consacrò alla Madonna per metterlo sotto la sua protezione. Nel 1911 – nel periodo quaresimale – entra in contatto con un trinitario e da quel momento desidera seguire le sue orme per diventare egli stesso un trinitario. Rimase affascinato dall’abito del Trinitario e dalla sua croce rossa e blu. Il suo vecchio prete fratello Giovanni Battista lo ha aiutato a entrare nella scuola di Santa Lucia trinitario-familiare a Palestrina a Roma . Suo padre si era opposto a un altro dei suoi figli che diventava prete, ma in seguito si era rassegnato. Di Donna entrò nella scuola il 12 ottobre 1912 e in seguito fu inviato a fare il noviziato a Livorno presso il convento di San Ferdinandonel 1916 dove assunse il nome di “Giuseppe della Vergine” quando vestì per la prima volta l’abito il 12 ottobre 1916. Compì gli studi ecclesiastici a Roma dal 1918 presso il Collegio San Crisogono di Trastevere e presso la Pontificia Gregoriana sotto il sacerdoti gesuiti. Ricevette il sacramento della Cresima a Palestrina il 27 agosto 1914 dal cardinale Vincenzo Vannutelli.
Nel 1914 ricevette l’ ordinazione sacerdotale dal cardinale Basilio Pompili nella basilica di San Crisogono prima di celebrare la sua prima messa in quella stessa basilica. Conseguì la laurea in studi filosofici il 7 luglio 1920 e la laurea in studi teologici dogmatici nel luglio 1924. Il padre di Di Donna morì nel 1921 ma non poté partecipare alle esequie perché le disposizioni dell’ordine non lo consentivano. Il 23 dicembre 1923 emise la professione solenne nell’Ordine. Nel 1925 fu concesso ai Trinitari il permesso di poter inviare alcuni propri membri nelle missioni. Di Donna decise di partire insieme a quattro confratelli nel giugno 1926 per le missioni a Miarinarivo in Madagascar con finalità di evangelizzazione . Il gruppo ha incontrato Papa Pio XI in udienza privata prima di una messa di congedo per loro celebrata nella chiesa di San Tommaso in Formis il 4 giugno. Il 21 giugno il gruppo è partito da Marsiglia in Francia per la missione. Di Donna arrivò alla sua missione la sera del 17 settembre. Era noto per il suo buon umore e per il suo instancabile apostolato nonostante le ostilità del governo nei confronti dei missionari e malattie dilaganti come la peste bubbonica . Di Donna fece un breve ritorno a Roma nel novembre 1938 e un altro che lo vide approdare a Roma il 25 novembre 1939. Da lì partì per la Francia per rientrare in missione via nave ma venne a sapere l’8 dicembre di essere stato nominato il Vescovo di Andria e così tornò a Roma. Non è riuscito quattro volte a rifiutare la nomina:
Di Donna ricevette la consacrazione episcopale il 31 marzo 1940 nella basilica di San Crisogono a Roma dal cardinale Carlo Rossi (ora Servo di Dio ) con Celso Benigno Luigi Costantini (ora Servo di Dio) e Francesco Petronelli come co-consacranti . Fu intronizzato nella sua nuova sede episcopale più di un mese dopo la sua consacrazione e iniziò il suo apostolato. La sua installazione è avvenuta in mezzo alla pioggia battente ma la prima cosa che ha fatto uscendo dall’auto prima della messa è stata baciare la terra; questo gesto ha suscitato un applauso spontaneo da parte dei fedeli. Donò i suoi beni ai poveri e ai malati e raccomandò ai suoi sacerdoti di fare spesso catechismolezioni ai fedeli per far sì che le persone crescano nella loro comprensione della fede. Promosse anche il movimento dell’Azione Cattolica. Il 15 luglio 1940 consacrò la sua diocesi al Sacro Cuore di Gesù a causa dello scoppio della prima guerra mondiale e dell’annuncio che Benito Mussolini aveva impegnato il regno italiano nella guerra a fianco delle potenze dell’Asse.
Alla fine dell’agosto 1951 stava tornando a casa nella sua diocesi da un pellegrinaggio a Lourdes quando un improvviso malore lo colse. A Bari gli fu poi diagnosticata una neoplasia polmonare con metastasi alla colonna vertebrale . Le sue condizioni si fecero così gravi che il 15 dicembre ricevette gli ultimi sacramenti in previsione della sua morte anche se faticava ancora per un po’. [2] Di Donna muore il 2 gennaio 1952 alle 14:28 per malattia con al suo fianco padre Stefano Savanelli; il funerale è stato celebrato il 5 gennaio.
Il processo di beatificazione fu avviato nella sua vecchia diocesi con un processo informativo inaugurato il 30 novembre 1956 e concluso un decennio dopo il 4 luglio 1966; il contenuto dell’indagine complessiva è stato poi inviato alla Congregazione per i Riti di Roma per la valutazione. Ma la causa rimase inattiva fino al 18 ottobre 1991 quando la Congregazione delle Cause dei Santi convalidò il processo informativo e nel 1993 ricevette la Positio dalla postulazione per ulteriori ricerche e valutazioni. I teologi consiglieri del CCS non si sono incontrati per discutere e approvare il dossier se non oltre un decennio dopo, il 7 novembre 2006 con il CCS che ha confermato la causa anche il 15 aprile 2008. Di Donna è stato poi proclamato Venerabileil 3 luglio 2008, dopo che papa Benedetto XVI ha confermato che il defunto vescovo aveva vissuto una vita modello di virtù eroiche . L’attuale postulatore di questa causa è il sacerdote trinitario Javier Carnerero Peñalver. Nel febbraio 2021 è stato celebrato il secondo appuntamento dell'”anno didonniano”. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link ad un filmato diffuso online nel 2021 dalla Pagina Facebook ad esso dedicata:
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