Andria: giovane falco “di Federico” recuperato nel centro storico grazie alla sinergia tra cittadini

Oltre alle attività delle associazioni qualificate, si registrano anche quelle spontanee di alcuni nostri concittadini che, fortunatamente differenziandosi notevolmente da coloro che non rispettano l’ambiente, nei giorni scorsi si sono rimboccati le maniche per salvare un giovane esemplare di falco grillaio, provvedendo autonomamente al trasporto presso il centro recupero più vicino:

nella foto: il responsabile del centro recupero del Wwf di Molfetta Pasquale Salvemini con l’esemplare salvato nel centro storico di Andria

E’ quanto avvenuto nei giorni scorsi nel centro storico di Andria dove un giovane imprenditore ha soccorso un piccolo esemplare della suddetta specie di rapace, rinvenuto nel borgo antico andriese. Successivamente, grazie alla collaborazione di un’altra giovane cittadina, è stato possibile organizzare il trasporto presso il centro recupero di Molfetta, gestito da Pasquale Salvemini (Wwf) che ringraziamo per l’attiva collaborazione. Importante notare le differenze tra i rapaci: il falco grillaio (Falco naumanni) non va confuso confuso con il falco pellegrino (Falco peregrinus), quest’ultimo caratterizzato da dimensioni mediamente maggiori e da un piumaggio più scuro. Molto diffuso nel territorio dell’Alta Murgia (e recentemente anche nella zona di Palazzo Ducale), il grillaio è invece molto più simile al gheppio (Falco tinnunculus) con cui condivide buona parte dell’habitat. Tutti e tre questi falchi sono rapaci splendidi e abili cacciatori, ma presentano differenze significative in termini di dimensioni, aspetto, comportamento e habitat. Nella tradizione medievale, i falchi sono associati anche a Federico II, il “padre” di Castel del Monte nonchè autore di “De arte venandi cum avibus“, trattato scritto dall’imperatore Federico II di Svevia sull’attività venatoria molto probabilmente influenzato dalle specie tipiche che l’imperatore deve aver ammirato sull’Alta Murgia nel Medioevo. Ci piace pensare, dunque, che chi salva oggi questi animali sia anche testimone di quella grande passione per la tutela degli uccelli rapaci che trae origine nella nostra terra almeno dai tempi dello “Stupor Mundi“: l’identità storica e culturale sposa così efficacemente l’attivismo ambientalista ed animalista di una cittadinanza fortunatamente sempre più sensibile a queste importanti tematiche. Ai nostri lettori, ricordiamo, infine, che, in caso di ritrovamento di una specie animale protetta, è possibile segnalare l’animale alla Polizia Locale, al centro recupero del Wwf di Molfetta (info sulla Pagina Facebook.com/crtmolfetta) oppure recandosi presso il Centro Recupero dell’Osservatorio Faunistico Regionale sito a Bitetto (in provincia di Bari) cui orari di apertura al pubblico sono riportati sulla sezione dedicata del sito web della Regione Puglia al seguente link: https://foreste.regione.puglia.it/osservatorio-faunistico-regionale.

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