Disagi per il vento e non solo durante le ore della raccolta differenziata porta a porta nella città di Andria: nella giornata molto ventosa di ieri l’amministrazione comunale di Andria aveva comunicato il blocco temporaneo del servizio per quanto concerne il ritiro del secco. Non pochi cittadini avevano comunque lasciato i bustoni per la strada. Se la cosa poteva essere in parte giustificabile nella giornata di ieri visto l’avviso pubblico, non lo è oggi in quanto quelle buste avrebbero dovuto essere raccolte e invece, come ci spiegano alcuni cittadini anche con delle foto, risultano ancora ai piedi dei portoni di casa.
A peggiorare la situazione risulta inoltre la questione legata alla presenza di alcuni cani randagi: nulla contro questi poveri animali, colpevoli soltanto di non avere una famiglia amorevole che se ne occupi, ma la presenza di alcuni rifiuti per strada ha catturato l’attenzione di questi animali che ha portato gli stessi ad avvicinarsi tentando di rompere le buste, evidentemente in cerca di qualcosa da mangiare.
“Il disagio è stato provocato da problemi tecnici legati agli impianti di conferimento. Nessun disagio per le utenze commerciali: la raccolta del secco è avvenuta regolarmente” – si spiegava in una nota dell’assessorato all’ambiente, tuttavia la problematica sembra ancora attuale. Restiamo in attesa di eventuali aggiornamenti e (si spera) di una soluzione celere con il semplice ripristino della normale routine di raccolta differenziata porta a porta.
Come dicevamo, alcuni cittadini hanno inviato alla nostra redazione alcuni scatti fotografici (a tal proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui). Una foto scattata in Via Metastasio ad Andria:
un altro scatto fotografico, in questo caso effettuato presso Via Bisceglie ad Andria:
Stando a quanto riportato nelle ultime ore da alcuni esponenti politici di opposizione locale, l’accusa nei confronti dell’amministrazione comunale sarebbe legata a problemi economici in cui sta versando l’ente (e a dirla tutta in cui stanno versando non pochi comuni d’Italia visti i continui tagli dal governo centrale nei confronti di enti locali). Ufficialmente, invece, la questione sarebbe legata a problemi di natura “tecnica”. La mancanza di raccolta del “secco” ovvero dell’indifferenziato forse non è una casualità: come già accaduto per l’isola ecologica il tutto andrebbe ad aggravarsi per il fatto che di discariche nel territorio oramai se ne contano sul palmo della mano e risultano strapiene. Non a caso si valutava l’ampliamento di una discarica tra i territori di Canosa di Puglia e Minervino Murge, segno di un’esigenza dei comuni che troppe volte sono costretti a trasportare i rifiuti indifferenziati in comuni sempre più lontani, con un aggravio dei costi dell’ente che inevitabilmente va ad aggiungersi a tasse e tributi locali.
L’appello alle amministrazioni locali come quelle di Andria, quindi, è quello di trovare una soluzione alternativa al semplice conferimento in discarica (per quanto concerne i rifiuti indifferenziati) promuovendo un’economia circolare “a Km0” con stabilimenti di riciclo sul territorio e non distanti. Forse alcuni dei rifiuti da noi considerati indifferenziati potrebbero in realtà essere sottoposti a trattamenti speciali per il riciclo e quindi la reintroduzione sul mercato attraverso specifici trattamenti spesso applicati in nord Europa ma poco considerati nel meridione d’Italia. Bene quindi ha fatto l’amministrazione Giorgino per la prima volta nella Storia della città di Andria a portare coraggiosamente la raccolta differenziata porta a porta nei quartieri abitati nella città. Ma evidentemente non è sufficiente. Servono strutture e sistemi (e anche formazione ed informazione costante) per evitare che il posto dell’indifferenziato venga a mancare come anche le risorse economiche.
Ai cittadini invece chiediamo ancora una volta di evitare di produrre troppo indifferenziato cercando di acquistare prodotti alla spina e che non prevedano l’eccessivo consumo di materiale considerato non riciclabile in quanto questo sarà destinato alle discariche che poi puntualmente i cittadini stessi dicono (giustamente) di non volere. All’amministrazione comunale di Andria chiediamo spiegazioni e restiamo a disposizione di ricevere una dovuta risposta da inoltrare pubblicamente ai cittadini che sono ancora in attesa del ripristino del servizio. Vi lasciamo con alcuni scatti fotografici diffusi su Facebook dal Sindacalista andriese Savino Montaruli (Unimpresa Bat):
VITA DI CITTÀ
Andria si (RI)sveglia con l’immondizia davanti alle porte.Pubblicato da Savino Montaruli su Mercoledì 25 ottobre 2017
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