«Prima di tutto è stata una proposta inaspettata, e particolarmente apprezzata, per noi che siamo prossimi ad una maturità, e privati di tante occasioni ed esperienze di crescita per via del periodo storico che stiamo vivendo. La partecipazione in classe, collettiva, alla stessa visione, cosa sempre più inusuale rispetto all’utilizzo delle piattaforme di streaming, ha stimolato il confronto e il coinvolgimento in prima persona, invogliandoci ad esprimere le nostre idee in libertà” – dichiarano gli studenti – Questa iniziativa ha permesso a molti di noi di conoscere un tipo di cinema differente dai lungometraggi a cui siamo abituati, nuovo non solo per la durata ma per la varietà dei contenuti e degli stili, proposti da regie di paesi e culture diversissime, in lingua originale. Tra i temi, alcuni davvero importanti, ad esempio la denuncia della violenza sulle donne della coraggiosa Eva, oppure la storia animata di una bambina vittima di abusi in “Red Hands”, o ancora la discriminazione di persone transgender di “Reza’s wish”. Il dibattito è stato acceso – continuano i ragazzi – per noi ha vinto Red Hands ma abbiamo attribuito una menzione d’onore al corto russo Incognito, la storia di un ciclista vittima di incidente, soccorso mancato e che insegue il sogno di una protesi adatta al suo sport compiendo furti e crimini».
Il ruolo degli insegnanti in questa esperienza?
«Proponiamo stimoli, cercando di mantenere un’azione neutra, lasciandoli esercitare una vera “cittadinanza attiva” nelle riflessioni, nelle scelte, nelle curiosità nei confronti di un linguaggio audiovisivo che conoscono poco da autodidatti ma che potrebbero dominare nelle competenze tecniche in uscita al loro percorso. Il nostro Istituto ha sempre puntato ad una formazione non esclusivamente tecnica ma completa, anche umanistica, diamo contenuti al loro spirito critico, alla loro vivacità che, devo dire, nelle nostre quinte è già maturità di pensiero e responsabilità. Un ringraziamento particolare va a Beppe Sbrocchi, responsabile del Tranifilmfestival, che lo ha proposto e portato a scuola, supportando i ragazzi nella visione e nel dibattito» – concludono gli studenti dell‘ITIS di Andria. VIDEO:
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