Perché Andria non vieta i circhi con gli animali e la vendita nelle fiere?

Perché Andria non vieta i circhi con gli animali? A chiederselo nella città federiciana non sono soltanto i volontari animalisti ma anche alcune testate giornalistiche telematiche ed altre realtà del territorio. La questione resta aperta ma nemmeno tanto: a quanto pare, il Governo centrale ha intenzione di concretizzare un programma per la graduale pensione senza rinnovo delle concessioni per tutti quegli animali oggi destinati ad essere addestrati per gli spettacoli tra i tendoni. Come riportava PugliaReporter.com nei giorni scorsi, non lontano dalla nostra città, l’amministrazione comunale di Noicàttaro (Bari) attraverso una decisione promossa dal Sindaco Raimondo Innamorato (Movimento 5 Stelle) ha disposto il divieto assoluto per tutti gli spettacoli con animali. La stessa amministrazione aveva – in una precedente ordinanza – emanato il divieto di vendita di animali durante le fiere. Mentre ad Andria l’amministrazione comunale non ha ancora pronunciato un parere in merito a questa delicata questione che pero’ riguarda anche il sistema educativo nei confronti dei giovanissimi che certamente potrebbero cambiare il modo di vedere le cose tra una città che vieta i circhi con animali e un’altra che invece non vieta nemmeno la vendita degli animali nelle feste patronali. Già due anni fa, VideoAndria.com aveva piu’ volte scritto articoli con appelli per promuovere il divieto di vendita almeno per quanto concerne le tartarughe anfibie esotiche nelle bancarelle della festa di San Riccardo: bancarelle che invece si ripresentano puntualmente ogni anno, a volte ancora piu’ numerose degli anni precedenti. Per quanto riguarda il divieto per i circhi e le mostre itineranti con animali, l’ordinanza di Noicattaro prevede – in caso di mancato rispetto delle regole previste – la revoca dell’autorizzazione allo stanziamento sul territorio comunale sia per i circhi, che per le mostre zoologiche, al quale si aggiunge una sanzione di 500 euro. Se quindi i ricoveri per gli animali non seguiranno gli standard imposti dal Cites, l’autorizzazione da parte dei gestori dei circhi non sarà richiedibile per ben cinque anni.

“Con Ordinanza n. 118 del 20.12.2018 – spiega il Sindaco – ho disposto i divieti e le restrizioni necessarie a ripristinare la tutela ed il rispetto di esseri viventi indifesi che, purtroppo, non sono in grado di manifestare dissenso alla pratica speculativa perpetrata dal genere umano. Per migliorare questo paese è necessario partire dal nobile e primordiale principio di rispetto e convivenza” – aveva precisato il Sindaco di Noicattaro in un post diffuso su Facebook. Una domanda sorge spontanea: cosa ne pensa il Sindaco di Andria Nicola Giorgino? E cosa ne pensa il Sindaco di Bari nonché Presidente dell’Area Metropolitana di Bari e Associazione Nazionale Comuni Italiani Antonio Decaro? Comuni a parte, sembra che a risolvere il rebus in ambito nazionale sarà il governo Lega-M5S: l’obiettivo del nuovo progetto portato avanti in collaborazione tra il Ministero dei Beni Culturali e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare prevede proprio questo.

L’annuncio arriva direttamente dal Ministro dei Beni CulturaliAlberto Bonisoli, il quale ha scritto sul suo profilo Facebook: “So che il desiderio di molti di voi è che gli animali non vengano più usati negli spettacoli circensi. È un desiderio che condivido anche io – ha sottolineato – e che diventerà realtà nel più breve tempo possibile. È una delle mie priorità”. In realtà, ha ricordato il Ministro, esiste già una legge ma il governo precedente non l’ha resa operativa con i decreti attuativi necessari: “Appena arrivati al governo non abbiamo trovato neanche una bozza – ha scritto ancora il Ministro – noi comunque ci siamo messi subito al lavoro, ma ci vorrà un po’ di tempo”.

Qualcosa, però, si sta già muovendo proprio grazie alla collaborazione tra i due Ministeri che intendono innanzitutto intervenire per mandare ‘in pensione’ gli animali non più utilizzati nei circhi: “Abbiamo messo in campo una collaborazione tra il Mibac e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, guidato dall’amico e collega, Sergio Costa, per far sì che gli animali, una volta lasciati i circhi, possano trascorrere il resto della loro vita nel miglior modo possibile e in luoghi idonei– ha spiegato ancora Bonisoli – il mio obiettivo è quello di raggiungere questo risultato nel più breve tempo possibile e i primi passi li stiamo già facendo”.

Di fronte a questa notizia sono state molte le reazioni, in particolare da parte di alcune associazioni animaliste. “Un atto importante, dovuto ma non scontato”, è stato il commento della Lega Antivivisezione che ha voluto ricordare le numerose campagne di sensibilizzazione e mobilitazione su questo tema condotto proprio dalla Lav per sollecitare il Governo a concludere l’iter e rendere operativa la Legge-delega n.175/2017, proprio quella che ha lo scopo di vietare l’utilizzo degli animali nei circhi. “Siamo fiduciosi – ha dichiarato Gianluca Felicetti, Presidente Lav – che lo stop all’uso degli animali negli spettacoli possa avvenire entro tre anni, senza ulteriori acquisizioni di animali dai circhi né riproduzioni”. In tutto il mondo sono ormai quasi 50 i Paesi che hanno portato avanti questa importante riforma volta a difendere gli animali e vietarne lo sfruttamento; come al solito, quindi, l’Italia è in ritardo, considerando che in Europa più della metà degli stati hanno già introdotto nuove leggi per i circhi senza animali. Alcuni ci hanno scritto dicendoci che gli animali tenuti nei circhi vengono costantemente seguiti e trattati molto bene. Non lo mettiamo in dubbio. Ma cosa imparano i bimbi nel vedere animali selvatici tra le sbarre o impegnati a svolgere fenomeni da baraccone? 

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