Una rete di corruzione e falsificazione ha travolto l’Asl di Bari. È quanto emerge da un’indagine della Procura della Repubblica che ha portato all’esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare, tra arresti in carcere e ai domiciliari. Le accuse mosse agli indagati, ben diciassette in totale, riguardano l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso:
Al centro dell’inchiesta ci sono una serie di appalti per lavori di manutenzione negli ospedali baresi. Gli inquirenti hanno ricostruito un sistema corruttivo consolidato all’interno dell’azienda sanitaria locale, caratterizzato da collusioni tra funzionari pubblici e imprenditori. Quest’ultimi, per aggiudicarsi gli appalti, avrebbero corrisposto tangenti in denaro, lussuosi accessori e persino ristrutturazioni di abitazioni private. Tra gli appalti finiti nel mirino degli investigatori spiccano quelli per la realizzazione del “gabbione” dell’ospedale San Paolo di Bari, destinato ad accogliere i detenuti ricoverati, e per la costruzione di una struttura sanitaria nel territorio del vicino comune di Giovinazzo. Le perquisizioni eseguite dai finanzieri hanno portato al sequestro di ingenti somme di denaro, sia in contanti che in beni di lusso. In particolare, sono stati rinvenuti circa 250mila euro nelle abitazioni dei pubblici ufficiali coinvolti e 70mila euro presso gli imprenditori. Inoltre, sono state sequestrate diciassette borse di marca. Tra gli arrestati figurano due dirigenti e una funzionaria dell’Asl Bari, oltre a tre imprenditori. Altri quattro imprenditori sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. L’inchiesta ha svelato un quadro inquietante di una pubblica amministrazione infiltrata da interessi privati, dove la corruzione ha soppiantato i principi di trasparenza e legalità. Link video (Gdf):
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