Da lunedì Puglia torna gialla: riaprono bar e pizzerie sino alle 18,00. Possibili spostamenti liberi tra comuni. Emiliano perplesso sulla decisione governativa

Da domani sino ad eventuali cambiamenti, la Regione Puglia passerà a “zona gialla”: sarà dunque possibile tornare a frequentare bar, ristoranti e pizzerie e spostarsi liberamente tra i vari comuni della regione. Questo, ovviamente, vuol dire però anche continuare a rispettare le regole anti-contagio. Per quanto riguarda gli istituti scolastici, importante risulta ricordare che:

 

 

Le scuole di ogni ordine e grado, dalle primarie alle superiori, saranno in Ddi, Didattica digitale integrata, sino a venerdi 15 gennaio 2021. Questa scelta si fonda su ragioni epidemiologiche e di mitigazione del rischio di contagio. Intanto, sempre la Regione ha stanziato nuovi fondi per il potenziameto del trasporto scolastico: “La Regione Puglia – comunicava l’assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia – ha approvato lo stanziamento di 3,3 milioni di euro prelevandoli dal proprio Bilancio, con l’obiettivo di attivare i servizi aggiuntivi di trasporto in vista della ripresa delle attività didattiche in presenza, cosi come programmati nei documenti operativi predisposti dalle Prefetture. A tal proposito, è in corso la stesura degli atti di affidamento aggiuntivi ai contratti di servizio vigenti con le imprese di trasporto esercenti i servizi di TPL regionali. I mezzi di trasporto – aggiunge – potranno così essere implementati per agevolare la frequenza scolastica anche in considerazione del carico derivante dal rientro in classe di tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado”. Riguardo l’assegnazione della zona gialla, il governatore pugliese Michele Emiliano non ha risparmiato perplessità sulla decisione del Governo centrale:

 

 

Questa la conseguenza dell’indice RT pari ad 1 e della capienza della rete ospedaliera che mai ci ha mandato in zona rossa come pure è successo a tante altre regioni con storia sanitaria positiva” – osservava Emiliano lo scorso 8 gennaio sui social. “Sinceramente – proseguiva Emiliano – “avrei preferito una decisione politica del governo per mandare tutta l’Italia in arancione come ho sostenuto sin all’inizio della scelta del sistema delle tre diverse colorazioni. Ma al di là della zona gialla, abbiamo un indice di incremento dei contagi che non mi rassicura per niente. Siamo sempre in grave pericolo e non siamo affatto in sicurezza. I reparti ospedalieri stanno tornando a riempirsi, pur essendo capienti e organizzati. Ricordate che aumento dei contagi significa – anche con le migliori cure e i posti letto necessari – aumento dei morti e delle gravi complicazioni invalidanti. La curva dei contagi va dunque tenuta comunque bassa anche se abbiamo le terapie intensive pronte ad accogliere tutti quelli che ne hanno bisogno. Rivolgo dunque l’appello di lavorare e studiare da casa a tutti coloro che possono fare a meno di uscire di casa e che possono operare a distanza attraverso la tecnologia. E di non uscire se non per stretta necessità. In particolare rivolgo un appello a tutto il mondo della scuola perché non spinga le famiglie ad andare a scuola in presenza. La mia non è una crociata contro la didattica in presenza, che anche per me e senza alcun dubbio è preferibile a quella a distanza. Capisco di avere preteso molto dai valorosi insegnanti pugliesi chiedendogli di seguire nello stesso momento sia gli studenti in presenza in classe, sia quelli a casa attraverso il computer” – Emiliano concludeva così le sue osservazioni:

 

“Voglio ringraziarli per questo sforzo senza del quale non avremmo potuto far abbassare i contagi scolastici che dopo il 24 settembre si erano moltiplicati a dismisura. Abbiate pazienza, in questo momento non è possibile avere l’ottimo e dobbiamo accontentarci del meglio possibile, dando priorità alla salute senza pregiudicare del tutto la didattica. Comporre questo mosaico di punti di vista e di interessi diversi è difficile e l’ho imparato sulla mia pelle leggendo i vostri commenti sui social. Ma non posso prendere decisioni senza scontentare tanti. Devo farlo nell’ambito di poteri residuali che non mi consentono di sostituirmi al governo che vuole tutti in presenza, ma al massimo di mitigare questa scelta. In questo quadro la nostra decisione è improntata a banalissima prudenza: se in questo modo dovessimo salvare anche un solo nonno/nonna o una sola insegnante o un papà/mamma con malattie che lo rendono fragile, avremmo già raggiunto il nostro scopo. La aule italiane medie sono piccole, anguste, piene zeppe di bambini, con insegnanti e personale scolastico anche in età a rischio. Col freddo pungente di questi giorni non sarà neanche possibile aprire le finestre e il pericolo di una saturazione dell’aria da parte dell’eventuale virus sarà altissimo. Ecco perché chiedo a tutte le famiglie che possono gestire da casa la didattica dei propri figli di preferirla a quella in presenza. Ma so anche – perché la realtà della vita è più complessa di quanto immaginiamo – che esistono famiglie che non possono gestire la didattica da casa. Non per fatue ragioni militanti a favore o contro la DAD, ma per necessità. Queste famiglie sono costrette a mandare i loro figli a scuola in presenza perché non hanno alternativa. A queste famiglie i dirigenti scolastici devono fornire supporto per fargli fare le domande di didattica in presenza. È invece irresponsabile incoraggiare la scelta della didattica in presenza per gli studenti che potrebbero rimanere a casa. I nostri bambini devono essere preservati dal rischio di ammalarsi o peggio ancora di far ammalare le persone che amano. È per questo che ho chiesto ai Dirigenti Scolastici di valutare in modo attento le istanze delle famiglie di mandare i loro figli a scuola in presenza. Senza criteri rigidi, secondo la logica della alleanza scuola-famiglia, essi dovranno consigliare per il meglio ogni famiglia. Senza fretta e senza patemi d’animo. Nei prossimi giorni vedremo quanti studenti hanno chiesto la didattica in presenza e verificheremo se saremo stati capaci di valutare – con rispetto della privacy di ciascuno – le necessità di ogni studente nell’ambito della alleanza scuola famiglia senza sovraffollare le classi. Speriamo di superare anche questa prova nel migliore dei modi”concludeva Il Presidente Emiliano.

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