I minibot del Governo salveranno Andria dal baratro finanziario?

Il governo centrale italiano studia l’emissione di titoli di Stato di piccolo taglio per pagare i debiti con le imprese. Il tutto avviene mentre la situazione finanziaria dell’ente comunale risulta alquanto complessa ed incerta:

mentre in città aumentano le strisce blu e si discute sull’aumento del costo del ticket del mercato ortofrutticolo, i pagamenti ai creditori sembra siano stati suddivisi in due grandi tranche che riguardano soltanto il 50% di ciò che avrebbero dovuto ottenere inizialmente. In parole povere, ad Andria, come in molti altri territori del belpaese, i soldi non circolano e il comune è in una fase di pre-dissesto. Chiunque dovesse riuscire, l’anno prossimo, a farsi eleggere Sindaco per amministrare questa città sarà costretto a scegliere se effettuare ulteriori tagli alla spesa pubblica in perfetto stile austerity o se invece chiedere ulteriori prestiti per “tappezzare le buche” (finanziarie, oltre che quelle nell’asfalto, intendiamoci). Sarebbe come scegliere tra una bicicletta senza sellino ed un’automobile con le ruote quadrate: in entrambi i casi il problema non si risolverebbe a pieno. Dunque che fare? Una premessa e d’obbligo:

Anzitutto occorre essere estremamente onesti: la responsabilità politica c’è tutta come anche le scelte. Lo stesso ex Sindaco di Andria ha dichiarato che “Aver sforato il Patto di stabilità” – “ha voluto dire opere pubbliche ed ammodernamento della città di Andria per cui avevo il mandato popolare, quindi se potessi tornare indietro prenderei di nuovo le stesse identiche decisioni. L’intenzionalità di contrastare le severe regole di Bruxelles finalizzate (almeno ufficialmente) al contrasto dell’aumento del debito pubblico – quindi – sono evidenti. Ma adesso ci ritroviamo in una situazione finanziaria molto critica, mentre i creditori attendono i loro soldi da anni (si parla di cooperative, cartolerie ecc…). Cosa fare in questo caso? Oltre ad ulteriori tagli della spesa pubblica e a prestiti dalle banche (che potrebbero persino risultare difficili) presto potrebbe affacciarsi una “terza via”. Scopriamo quale:

Lo scorso 28 maggio 2019, infatti, il parlamento italiano ha votato in grande maggioranza (voti favorevoli anche dai banchi dell’opposizione) per l’introduzione dei cosiddetti “mini-bot“, ovvero uno strumento che ufficialmente dovrebbe aiutare lo Stato a semplificare i pagamenti della pubblica amministrazione (creditori, bollette, benzina ecc..) anche se in realtà taluni vedono in questo possibile strumento l’anticamera dell’uscita dell’italia dall’eurozona. Il 12 aprile 2017 proprio il suo promotore Claudio Borghi (economista nonché esponente di spicco della Lega, convinto sostenitore dei minibot e, in linea piu’ generale, del ritorno alla sovranità monetaria nazionale dell’Italia) diceva in un video (che ha caricato sul suo canale Facebook) che i minibot sono «un espediente per uscire in modo ordinato e tutelato dall’euro». Proprio a causa dei timori dei mercati, negli ultimi giorni il Mef si è affrettato ad escludere il loro utilizzo nell’immediato. Tuttavia, sarebbe possibile immaginare un futuro con l’eliminazione o comunque la considerevole riduzione del debito pubblico attraverso uno strumento come il minibot anche per quanto concerne i comuni indebitati come Andria. Condividiamo qui sotto un video diffuso su YouTube da Byoblu.com:

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