Il paradosso Andria: distrutti quei pochi alberi rimasti, poi ci lamentiamo di tumori e dissesti idrogeologici

Andria: chi ha tagliato questi alberi? Si tratta di un intervento autorizzato? Per quale motivo sono stati tagliati? Con quali strumenti e perché? A prescindere da quali possano essere state le “cause” che hanno portato all’uccisione di queste piante, dovremmo tutti chiederci quanto verde resta ancora nella nostra città considerato che già anni fa si parlava di introdurre un nuovo albero per ogni bambino nato nel corso degli anni a venire. Il risultato, salvo qualche rara eccezione, non sembra soddisfacente. Negli ultimi anni, nel quartiere San Valentino è stata introdotta un’area verde comprensiva di querce e un orto sociale per l’autoproduzione di verdure promossa dai volontari del circolo cittadino di Legambiente, dopo un primo esperimento effettuato nel Giardino Mediterraneo a due passi dalla villa comunale di Andria. Ed è proprio nella villa comunale e negli altri parchi cittadini che il verde si concentra di più, ma nei pressi delle abitazioni vi sono fin troppe volte colate di cemento e niente più.

La visione megalomane di chi ancora oggi si costruisce palazzi enormi per far abitare un figlio per ogni piano considera troppo spesso esclusivamente il consumo di suolo con colate ci cemento senza considerare l’opportunità di dedicare spazi al verde se non addirittura di costruire case adibite all’introduzione di piante di piccole e medie dimensioni. Questo andrebbe fatto sempre, andrebbe effettuata una modifica radicale al regolamento urbano che dovrebbe costringere i costruttori ad introdurre almeno una decina di alberi nelle aree vicine ai nuovi edifici. E invece, se notate, Andria risulta abbastanza “grigia”. Non c’è uno straccio di verde autoctono (querce? Ulivi?) se non in qualche giardinetto e le poche piante vengono spesso inserite in spazi troppo piccoli. In alcuni casi poi, vengono distrutte dai cittadini teste di ca..o non rispettosi dell’ambiente in cui vivono. Queste teste di ca..o dovrebbero ricordarsi che ad Andria ci sono ancora troppe persone che utilizzano le automobili e che queste molto spesso vanno a diesel, uno dei combustibili più velenosi al mondo. Pochissimi anni fa, l’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) aveva dichiarato che i motori delle auto a combustibili fossili, in particolare quelli a gasolio, emettono gas di scarico che aumentano di molto il rischio di patologie neoplastiche (tumori). Quanti parenti ammalati di cancro hanno i cittadini che ancora oggi nel 2018 vanno in giro a tagliare alberi?

Questa gentaglia non si rende conto che distruggendo quel poco di verde rimasto in città, inevitabilmente stanno distruggendo le uniche fonti di produzione ossigeno rimaste nel nostro territorio. La vita sulla terra, li dicono anche i libri scientifici, è nata proprio grazie alla presenza di vegetali che hanno convertito l’anidride carbonica in ossigeno. Oggi noi stiamo distruggendo gli alberi, quindi la vita, quindi il nostro futuro. I nostri figli, a causa di genitori che pensavano solo al cemento e alle auto di 6 metri con scudo antisommossa viste alla pubblicità e magari costate un occhio della testa attraverso il mutuo bancario che puntualmente appare nello spot successivo a quello dell’auto, stanno rischiando definitivamente di perdere una vita normale. Una vita che vale la pena di essere vissuta: quella immersa nel verde, nell’ossigeno, nella natura dalla quale proveniamo.

L’ultima segnalazione, quella che vedete in foto qui sotto, è stata diffusa sui social (a tal proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui). 

Uno schifo, una vergogna che le istituzioni dovrebbero assolutamente fermare. I nostri politici, compresi coloro che fanno sempre polemiche per sostituirsi al governo delle istituzioni locali e che hanno “colleghi” che hanno già amministrato in passato, piuttosto che parlare tanto dovrebbero attivarsi e come minimo bloccare fisicamente coloro che sono artefici di questi scempi. E invece nulla. Provate ad andare su Google Maps. Provate dalla visione satellitare ad osservare posti come l’Albania, la Slovenia. Provate al contempo ad osservare dall’alto la Puglia ed in particolare Andria. Vedrete che di verde è rimasto veramente poco. Una volta che sarà finito tutto, lamentarci dell’inquinamento, del caldo soffocante, dei dissesti idrogeologici e dei tumori, non servirà più a nulla. Per il momento, vi lasciamo con questa vergognosa “cartolina”:

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