Il Reddito di Cittadinanza “salverà” il Comune di Andria dal taglio dei servizi pre-dissesto?

Nella foto: Matteo Salvini con Nicola Giorgino ad Andria durante il periodo delle comunali 2015

Andria: città enorme, con tante ricchezze ma anche con un’ente comunale in fase di pre-dissesto finanziario, notevoli problemi economici, fatture da pagare e lavori da terminare. A parte la questione mensa scolastica, spuntano anche altri dettagli che stanno facendo discutere come ad esempio la manifestazione di interesse rivolta a chi, capace di gestire un’area verde, lo farebbe “aggratis” ovvero senza un riconoscimento economico. Ne aveva parlato anche ieri VideoAndria.com con un comunicato giunto direttamente dall’area comunicazione dell’amministrazione comunale. Il bando è chiaro: verranno considerati soltanto coloro che non pretenderanno alcun pagamento per la gestione del verde pubblico in alcuni importanti parchi della città federiciana, Parco Iv Novembre compreso. Si tratta di un nuovo significativo ed inconfondibile segnale di una politica di risparmio e tagli dipesa dal clima di difficoltà finanziaria che l’ente sta attraversando negli ultimi anni.

Non si parla di Commissario prefettizio, non si parla di eventuali dimissioni, dunque per il momento l’amministrazione Giorgino proseguirà il suo lavoro. Con un comune indebitato ad uno Stato Italiano di fatto privo di quella sovranità monetaria che avrebbe consentito di stampar moneta come un tempo indipendentemente dalla volontà dei burocrati ubriachi di Bruxelles ed aiutare così gli enti territoriali a terminare le proprie opere, come se ne uscirà fuori? Ormai ciò che è fatto è fatto: Andria avrà forse speso male i suoi soldi negli ultimi anni ma non si può tornare indietro. Il debito c’è è le uniche soluzioni sono soltanto due: dissesto finanziario con tagli dei servizi o nuovi improbabili indebitamenti fuori bilancio che finiranno inevitabilmente per ripercuotersi poi sulle future amministrazioni e dunque anche sulle future generazioni. Molti vedono semplicemente il nero assoluto: una situazione che peggiorerà sempre più sino al dissesto finale vero e proprio. Ricordiamo ad esempio che l’ente comunale deve ancora pagare non poche fatture delle cooperative sociali che molto spesso hanno colmato quel vuoto irrinunciabile legato alle esigenze dei più deboli, senza parlare delle parcelle per i cartolai che dovrebbero vendere i libri di testo per i bambini. Oggi persino alcuni degli operatori attivi in queste cooperative sono stanchi e delusi. Vorrebbero soltanto ricevere quel che spetta loro da tempo, un compenso per andare avanti e invece … insomma, una vera e propria gatta da pelare.

Tranquilo Giorgino, con il reddito di cittadinanza vedrai tanta gente lavorare gratuitamente nei parchi” – ha commentato ieri un cittadino ironico (ma non troppo) riferendosi alla manifestazione di interesse riguardante la gestione gratuita delle aree verdi. Stando alle informazioni trapelate sulla Legge del Reddito di Cittadinanza (servizio attivo dal 2019), la durata del reddito di cittadinanza sarà di 18 mesi durante i quali i percettori del benefit dovranno partecipare ai corsi di formazione e riqualificazione lavorativa che i centri per l’impiego metteranno in atto, con singoli programmi per ciascun beneficiario. Questi ultimi dovranno obbligatoriamente partecipare ai programmi predisposti dagli uffici di collocamento, dedicare 8 ore a settimana a lavori di pubblica utilità al servizio del proprio comune di residenza ed accettare una delle 3 Offerte di lavoro che i centri per l’impiego offriranno loro. Spese possibili, frequentazione dei corsi, accettazione delle offerte e veridicità dei dati Isee sono i fattori che l’esecutivo considererà nella fase di controllo. La misura grazie all’incrocio delle banche dati tra uffici di collocamento, Inps, Agenzia delle Entrate, comuni e sistema bancario, sarà nella massima trasparenza dalla fase di assegnazione ai disagiati e fino alla fase della spesa de danaro erogato. Che sia la salvezza per Giorgino? Staremo a vedere. Intanto ad Andria cooperative e cartolai attendono ancora i pagamenti spettanti. 

 

 
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