Il Capodanno 2025 ha segnato un triste record: il numero dei feriti a causa dei botti è schizzato alle stelle, raggiungendo il picco più alto degli ultimi dieci anni. Ben 309 persone, di cui 90 minorenni, sono rimaste ferite, con 69 ricoveri. Un aumento drammatico rispetto agli anni precedenti:
Dati in aumento, nonostante la sensibilizzazione:
Nel 2024 erano stati 274, nel 2023 180 e così via, fino a toccare il minimo di 79 feriti nel 2021. In Italia, particolarmente allarmante è l’incremento dei casi gravi, con prognosi superiori ai 40 giorni: si è passati dagli 11 del 2023 ai 34 del 2025. A fronte di questo quadro preoccupante, è positivo notare che non si sono registrate vittime, a differenza degli ultimi tre anni. In Puglia i casi più gravi si registrano nel foggiano, nel barese e nella Provincia Bat: a Foggia un 26enne ha perso la mano, nel barese un giovane è stato ferito ad un occhio mentre ad Andria un bambino ha perso un pollice. Ma non sono solo questi i danni alla salute causati dai “botti”:
Aumentano le polveri sottili:
La notte più lunga dell’anno è scandita da esplosioni e boati che illuminano il cielo e rallegrano molti, ma che allo stesso tempo provocano disagio e danni a persone, animali e ambiente. L’inquinamento acustico generato dai botti è un problema serio, soprattutto per i più sensibili come bambini, anziani e animali domestici. Il rumore improvviso e assordante può causare stress, ansia, disturbi del sonno e, nei casi più gravi, danni all’udito. Ma non è solo l’udito a risentirne. I botti di Capodanno rilasciano nell’atmosfera una grande quantità di sostanze inquinanti, tra cui polveri sottili, metalli pesanti e composti organici volatili. Queste particelle microscopiche possono penetrare profondamente nei polmoni, aggravando problemi respiratori come asma e bronchite. Inoltre, contribuiscono all’inquinamento atmosferico generale, con conseguenze negative sulla salute pubblica e sull’ambiente.
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