Montegrosso zona ad “economia speciale”. Ok, ma gestita da chi?

L’incontro, il primo incontro organizzativo della Fiera di Aprile a Montegrosso, avvenne il primo marzo 2019, alle ore 10.00 Iniziato con oltre un’ora di ritardo, si svolgeva presso il Settore Cultura del comune di Andria, convocato dall’ex assessora alla Cultura avvocato Francesca Magliano, con la partecipazione anche dell’ex Piaerpaolo Matera. Un incontro che faceva registrare altresì la presenza del signor Nicola Miracapillo, Presidente della benemerita Associazione “La Piscara” e il prof. Vincenzo D’Avanzo, emerito storico, profondo conoscitore della realtà culturale cittadina locale. Come Presidente UniBat venni convocato e partecipai, puntuale alle 10.00, all’incontro così come partecipai ad un secondo incontro con le imprese espositrici, alla presenza anche di altri soggetti quali lo stesso Presidente de “La Piscara” e il noto attore andriese, l’amico Sabino Matera, questa volta presso il Suap in Largo Grotte il giorno 4 aprile, alle 17,30, convocato dall’attivissimo ex assessore avvocato Pierpaolo Matera.

“Tra le tantissime argomentazioni e i numerosi suggerimenti per il rilancio della Fiera di Aprile,” – ricordava l’associazione di categoria Unimpresa Bat in un comunicato stampa –“non dimenticando un lunghissimo excursus sulle numerose proposte formulate dalle mie Associazioni nel corso degli anni, dei decenni, non solo proposte operative per la buona riuscita della Fiera di Montegrosso, con la predisposizione di uno specifico pacchetto turistico e di mobilità, con il coinvolgimento anche del responsabile del servizio Taxi cittadino, il signor Emanuele anch’egli convocato e presente a quell’incontro, che ne rimase entusiasta, anche quella di prevedere per il Borgo Montegrosso una Zona ad Economia Speciale, con tutte le agevolazioni previste per legge, sia in materia fiscale che tributaria, in modo da rendere quel Borgo vero centro e motore di sviluppo e di interesse storico e culturale che diventasse punto di riferimento per l’intero territorio, vista anche la necessità di dare alla Frazione andriese un’identità mai veramente ben identificata, nonostante gli sforzi di chi a Montegrosso ci vive e continua a crederci, come imprenditore, come cittadino residente e come amante della propria terra e delle proprie tradizioni.

La commistione che alcuni speculatori e denigratori seriali, all’uopo ammaestrati, stanno facendo in questi giorni sui social, luogo evidentemente ad essi consono visto che è quello dove, senza metterci la faccia né la loro voce, possono nascondere le mani di chi realmente digita sulla tastiera del Pc o dello Smartphone, tra la Fiera di Aprile “commerciale” e quella culturale è gravissima e se questa commistione viene perpetrata da soggetti che ambirebbero, senza fortuna, a (ri)occupare postazioni di rilievo nella futura scena politica ed amministrativa locale allora questo non depone a loro favore perché diventa difficile pensare e credere che la città federiciana possa (ri)tornare in mano a chi la realtà la mistifica e fa commistione per ottenere dai suoi adepti quella popolarità che invece dovrebbe guadagnarsi sul campo, col confronto pubblico e diretto e non avvalendosi degli zerbini di turno.

Poiché l’aver pensato ad una minimale organizzazione puntando tutto sul “costo zero”, facendone un alibi che non rappresenta affatto un elemento di gratificazione mentre si dovrebbe esser fieri quando si riesce a spender bene il denaro pubblico e soprattutto essere bravi a reperirlo laddove c’è a disposizione e va disperso per incapacità progettuali, non può giustificare tutto il resto, ciò che la realtà ci mette di fronte è che la Fiera commerciale, quella calendarizzata negli appuntamenti nazionali, non c’è più. Gli Operatori commerciali hanno rinunciato a ritirare le concessioni denunciando pubblicamente di non esser mai stati informati degli aumenti Tosap che risultano duplicati, neppure quando hanno frequentato la Fiera dell’Epifania che pure si è svolta quest’anno, con il comune ha richiesto il pagamento della vecchia tariffa. Sessanta giorni prima della Fiera di Aprile gli Operatori, molti dei quali provenienti da altre regioni d’Italia, come la Campania, hanno presentato istanza al comune di Andria, attraverso i canali telematici, e mai sono stati informati degli aumenti che comunque sono deplorevoli in quanto contengono in sé un fortissimo elemento disincentivante che ha portato alla desertificazione della Fiera mentre pare che per altre imprese iscritte alla Camera di Commercio, partecipanti alla stessa Fiera di Aprile, il trattamento sia stato di diversa natura. Non vorremmo che Montegrosso, senza saperlo, sia già diventata Zona Franca. Gestita da chi? Con quale mandato? Assumendosene, ovviamente, tutte le responsabilità rispetto ai chiarimenti che il Commissario chiederà” – concludono da Unimpresa Bat.