Nonostante sia nota in Italia e in altre località del mondo – tanto da essere ricordato anche con una pagina esclusiva nell’edizione inglese di Wikipedia.org – la figura del prof. Nicola Cuomo (nato ad Andria nel 1946 e morto nel 2016) non risulta molto menzionata nel corso di iniziative ed eventi nel panorama educativo cittadino. Eppure, visto il grande impegno professionale e l’esito positivo dei suoi lavori, riconosciuti a livello internazionale, la sua memoria esemplare andrebbe menzionata costantemente, anche nella sua città natale. Ecco perché:
Il prof. Cuomo era un educatore e professore di Special Education Inclusion presso l’Università di Bologna. Dal 1974 ha condotto ricerche sulle difficoltà dell’apprendimento e dell’insegnamento e sulla riduzione dell’impatto della disabilità con particolare riferimento alla sindrome di Down, alla sindrome dell’X fragile e all’autismo. Frutto di trent’anni di ricerca sistemica, ha sviluppato un metodo didattico noto come “Emozione per conoscere“ che si basa sulle teorie di Vygotsky , Wertheimer e Husserl. Il metodo si basa sulla premessa che una persona con disabilità dovrebbe quanto più possibile condurre una vita che tenga conto della propria originalità e delle proprie risorse nello sviluppo di una coscienza intenzionale, di una vita indipendente e di un percorso indipendente in un contesto globale, attivo, vissuto e modo agito:
Il metodo coinvolto in “Emotion to Know” non inquadra l’apprendimento in esercizi frammentati, ma piuttosto in attività complesse e articolate, con una forte associazione a livello affettivo, che coinvolge più concetti, più competenze e più abilità che non sono solo potenziali, ma realizzato. I modi di conoscere, le esperienze, l’educazione, la conoscenza e la didattica, non sono presentati in modo superficiale e lineare come il colpo di pistola, ma sono sistemici, contestualizzati, articolati e complessi come il volo di una farfalla. È educativo e metodo didattico che non colloca esperienze, apprendimenti e nozioni in una relazione razionale superficiale, ma piuttosto in una relazione psico-affettivo-relazionale dove l’apprendimento è essenzialmente una maturazione qualitativa dell’esperienza, specificamente progettata per suscitare l’emozione di conoscere e desiderare esistere includendo le competenze per risolvere problemi nuovi e imprevisti.
Gli interventi in Pedagogia Speciale caratterizzati dal metodo Emozione per Conoscere mirano a collegare l’apprendimento alla coscienza e a scoprire il potere del proprio corpo, attraverso il quale è possibile operare sugli oggetti, sugli altri e sul mondo. È il potere di poter agire e di voler agire; provocare un passaggio permanente e dinamico in un contesto di reciprocità da persona a persona. Senza queste profonde attenzioni emotive e/o strategie preliminari spesso diventa difficile coinvolgere una persona con disabilità, perché avere come riferimento RAZIONALITÀ e MOTIVAZIONI per coinvolgerla in un progetto è spesso molto difficile o impossibile: queste a volte sono assenti. Pertanto, è essenziale creare le condizioni per il successo, poiché è da questo successo che derivano le motivazioni. Le possibilità di successo vanno ricercate in quei campi in cui la persona con disabilità dimostra competenze pratiche anche minime.
Il rigore e al tempo stesso la flessibilità del metodo Emotion to Know, includendo il coinvolgimento attivo di bambini e persone con disabilità nei processi di progettazione, rendendoli partecipanti attivi del processo di apprendimento , mira a far sì che il bambino/persona acquisisca la capacità di risolvere problemi e trasferire ciò che hanno appreso in situazioni nuove e sconosciute. Gli errori, quindi, diventano anche parte del processo di apprendimento. Coerentemente con le linee guida della Gestalt , il metodo Emotion to Know propone il rispetto della diversità e dell’originalità considerando ciascuna di esse come una risorsa, e trovando l’educatore nel ruolo di procuratore e provocatore di opportunità piuttosto che di mero trasmettitore di conoscenza e preconfezionato e preconfezionato -contenuto pianificato. Il principale metodo di ricerca per validare gli effetti di questi progetti di integrazione è la ricerca azione.
Il prof. Nicola Cuomo, nel gennaio 2002, partecipò alla trasmissione televisiva “Maurizio Costanzo Show, organizzata appositamente per ospitare sei ragazzi con sindrome di Down con la finalità di far conoscere al grande pubblico le condizione dei ragazzi per superare, attraverso l’informazione, pregiudizi. Il giornalista Maurizio Costanzo iniziò la trasmissione dichiarando che: “Ho il piacere di avere ospiti questa sera dei ragazzi che per la loro sensibilità, simpatia, per le loro competenze possono essere di esempio. Questi ragazzi hanno un cromosoma in più e questo comporta dei problemi nell’ambito dell’apprendere. Questi ragazzi, con la loro tenacia, con l’aiuto dei genitori, degli insegnanti, degli amici riescono a superare meravigliosamente i problemi e si distinguono per la loro tenacia, sono dei ragazzi estremamente simpatici, io mi trovo molto bene in loro compagnia”. Ecco il video della trasmissione con il prof. Nicola Cuomo e i ragazzi con sindrome Down:
Un altro video diffuso su youtube dove la dottoressa Alice Imola racconta del prof. Nicola Cuomo:
Il 18 giugno 2021, l’associazione AEMOCON organizzò un Convegno in omaggio al prof. Nicola Cuomo. Il VIDEO:
A distanza di anni dalla sua scomparsa, quindi, il prof. Nicola Cuomo continua ad essere punto di riferimento nell’ambito dell’educazione, con particolare sguardo rivolto alle persone affette da disabilità. Anche grazie al lavoro svolto in passato dal prof. Cuomo, oggi, il mondo intero ha acquisito ulteriori strumenti e capacità conoscitive volti a ridurre le distanze tra le persone normodotate e coloro che, pur dimostrandosi con caratteristiche differenti, possono condurre una vita inclusiva e propositiva. Sarebbe bello se, così come accade in altre località, anche la città di Andria possa incentivare ulteriormente iniziative finalizzate a ricordare questo nostro grande illustre concittadino, simbolo di un’eccellenza professionale esemplare anche per le nuove generazioni. La sua eredità scientifica continua a vivere e ad evolversi sulla base dei suoi insegnamenti attraverso i progetti e le attività di associazione Aemocon da lui fondata e oggi diretta dalla Dott.ssa Elisabetta Bacciaglia Psicologa e la Dottssa Alice Imola Pedagogista. Associazione Aemocon: www.emozionediconoscere.com
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