«La misura è colma. Il governo cittadino guidato dalla Sindaca Giovanna Bruno ha perso ogni legittimità politica, ogni forza numerica e, soprattutto, ogni contatto con la realtà amministrativa della città. Il Consiglio Comunale di Andria, ancora una volta, è stato paralizzato dall’assenza della maggioranza: un’assenza che non è più episodica, ma strutturale, e che certifica il fallimento definitivo di questa esperienza di governo. Quella che si consuma dinanzi agli occhi dei cittadini andriesi è una lenta e inesorabile deriva istituzionale. All’ordine del giorno della seduta annullata, vi era l’approvazione della delibera attuativa della Legge Regionale n. 36, strumento normativo essenziale per favorire interventi di ristrutturazione edilizia e promuovere sviluppo e rigenerazione urbana. Un’occasione di rilancio strategico, miseramente disattesa per l’ennesima volta da una maggioranza inconsistente. I numeri parlano da soli e in modo impietoso:
da 21 consiglieri iniziali si è scesi prima a 17, poi a 13. Una maggioranza evaporata, non solo nei numeri ma anche nei contenuti, nelle idee, nella volontà politica. La città è ostaggio di un’amministrazione che non amministra, di una giunta senza visione né autorevolezza, chiusa in sé stessa e lontana dai bisogni concreti della comunità. Emblematica è la vicenda della Multiservice, che ha visto persino il Partito Democratico locale — forza che pure sostiene la Sindaca — sollevare interrogativi, perplessità e critiche pubbliche. Il dissenso, ormai, non è più sotterraneo: è palese, diffuso e irreversibile. Alla Sindaca Giovanna Bruno, che continua a rifugiarsi nella retorica dell’autosufficienza e in una narrazione solitaria e autoreferenziale, rivolgiamo un ultimo appello, fermo ma rispettoso: prenda atto del naufragio politico e istituzionale che sta consumando la città. Si dimetta. Con dignità, con senso dello Stato, con rispetto per Andria. Continuare a occupare Palazzo di Città senza una maggioranza reale significa tradire il mandato ricevuto dai cittadini. Significa ostinarsi nel mantenimento del potere fine a sé stesso, mentre la città affonda in un immobilismo pericoloso e dannoso. È tempo che il coraggio sostituisca l’orgoglio, che il dovere prevalga sull’attaccamento alla poltrona. La Sindaca Bruno lasci, prima che sia troppo tardi. Lo faccia per Andria. Lo faccia per rispetto delle istituzioni. Lo faccia per rispetto di sé stessa» – così dal Direttivo di Npsi Andria.
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