“Per i commercianti di Andria brutto regalo di Natale: salasso Tosap”

E’ stato oggetto di discussione anche nel corso della recente Assemblea tecnica degli ambulanti ad Andria con i consulenti legali e tributaristi. Lo stato di agitazione degli ambulanti ora diventa anche quello dei Pubblici Esercenti ai quali starebbe per essere recapitata la batosta natalizia con le cartelle di pagamento per le occupazioni di suolo pubblico. A chiare quest’altra delicatissima vicenda tenuta sottotraccia e persino ignorata da chi sta tentando di distrarre la categoria con iniziative persino dannose per il piccolo commercio andriese, prestando il fianco ad opportunismi politici, è il Rappresentante di Unibat-Unionecommercio Savino Montaruli che ha dichiarato:

“dagli Uffici comunali di via Bari starebbero per partire sulla slitta di Babbo Natale, o sulla scopa di una delle befane prese in prestito e travisate per l’occasione, le cartelle di pagamento per l’anno 2017 e seguenti, a carico degli esercizi pubblici e negozi di vicinato della città federiciana. Infatti la deliberazione del consiglio comunale nr. 10 del 12 marzo 2002, approvata dall’allora consiglio comunale i cui componenti, dirigenti e funzionari erano moltissimi degli attuali, persino gli stessi che sono coinvolti nella questione tributi e commercio, ha esentato dal pagamento della tassa di occupazione suolo pubblico non soltanto gli ambulanti ma anche altre categorie, persino il mondo del volontariato. Infatti la deliberazione nr. 4 del 4 febbraio 2020 dell’allora Commissario Straordinario dott. Gaetano Tufariello, assunta con i poteri del consiglio comunale comunale, ha dichiarato nulla la Deliberazione del consiglio comunale del 2002 quindi l’Amministrazione comunale Bruno, oggi, si troverebbe a dover richiedere il pagamento delle occupazioni di suolo pubblico per gli anni 2017 ed anni seguenti, avendo colpevolmente mandato in prescrizione gli anni 2015 e 2016 con un danno erariale del quale dovranno rispondere, anche per tutte le seguenti occupazioni:

“tende, vetrinette, lampade, e fioriere poste a fronte di esercizi pubblici/commerciali, occupazioni in occasione di manifestazioni pubbliche, ricorrenze e festività non aventi finalità di lucro, occupazioni per le manutenzioni delle facciate degli edifici di civili abitazioni, occupazioni occasionali non superiori a due ore, occupazioni poste in essere dai portatori di handicaps o quelle realizzate a favore degli stessi da altri soggetti”. Mentre a “difendere” le categorie fragili, nel caso del recupero dei soldi dai “portatori di handicaps per le occupazioni poste in essere nel corso dei vari eventi” ci penserà qualche Associazione che non avrà certo il problema di essere ricevuta nel Palazzo blindato di Piazza Municipio né a varcare il muro di gomma dei nuovi occupanti, per quanto riguarda la ben più grave situazione dei pubblici esercizi, bar, ristoranti, pizzerie, pub, tavole calde e similari nonché per gli esercizi commerciali ce ne stiamo occupando. Infatti, tutti questi esercizi che hanno occupato in quegli anni il suolo pubblico, specie con fioriere, tende e vetrinette, sono oggi chiamati a pagare e il salasso sarà ancor più pesante di quello degli ambulanti perché le tariffe e le durate delle occupazioni sono di gran lunga superiori. E’ evidente che l’Amministrazione comunale ora che è nell’occhio della Corte dei Conti e che è già stata formalmente contattata dal Garante del Contribuente al quale deve rispondere, non può certo pensare di usare due pesi e quattro misure. Per quanto riguarda, poi, le Imprese Edili ma anche i privati che in quegli anni hanno effettuato occupazioni per occupazioni per le manutenzioni delle facciate degli edifici di civili abitazioni, chissà quale sarà il salasso natalizio in arrivo. Un grande pasticcio che si può risolvere in un solo modo cioè la presa di coscienza dell’Amministrazione comunale di affrontare l’intera vicenda con serietà, ascoltando le tesi delle Associazioni che stanno da tempo contrastando questa decisione assurda quindi giungere ad un’intesa che eviti davvero serie conseguenze per la stessa Amministrazione comunale che dovrebbe anche dimostrare di aver richiesto realmente ed effettivamente quanto pretenderebbe di incassare anche dalle altre categorie e non solo dagli Ambulanti perché se così non fosse la questione non sarebbe più solo di carattere amministrativa e tributaria” – ha concluso Montaruli di Unibat-Unionecommercio.

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