«Perché ad Andria ci sono ancora troppi giovani morti per cancro? Abbiate il coraggio di dirci costa sta accadendo» – l’analisi critica di Montaruli

«La voglia di gridare è sopraffatta dal fortissimo dolore che stringe il cuore: la voglia di capire, di sapere non trova risposte e la comunità andriese soffre, continua a soffrire.
Ancora tante le giovani anime che ci lasciano a causa di malattie che, evidentemente, hanno concause che da anni sono all’attenzione del mondo scientifico. Concause a volte determinanti o comunque di fortissimo impatto su un contesto urbano e sanitario fortemente compromesso. Andria continua a piangere ed a chiedersi: PERCHE’? Non possono essere vanificate le recenti preoccupazioni del Procuratore della Repubblica Renato Nitti quando parla di nuova terra dei fuochi, riferendosi alla provincia di Barletta Andria Trani, né si può ignorare l’apatia istituzionale e della politica, quella che ha da tempo perso la maiuscola, quasi timorosa di parlare della Salute Pubblica ed evidentemente incapace di scelte coraggiose che non siano il mero dispendio di risorse pubbliche senza prospettiva e senza visione» – non usa mezzi termini il Presidente dell’associazione “Io Ci Sono!” di Andria – il giornalista ed attivista andriese Savino Montaruli – che, attraverso un comunicato stampa, ha aggiunto:

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«I cittadini sono talmente disorientati e stanchi che non riescono neppure più a reagire, pensano alcuni. Invece no. Quella forza e voglia di capire e di pretendere risposte è tutta intatta. Se è vero che a nessuno deve essere consentito di strumentalizzare e fare della salute pubblica oggetto di propaganda, è altresì vero che i fazzoletti non riescono più a contenere le lacrime di chi continua a perdere affetti, amicizie e belle persone colpite dal male. Ognuno deve sentire ed avvertire non solo il senso di responsabilità delle proprie scelte quotidiane ma pretendere che coloro i quali hanno nelle loro mani il destino della città di Andria, ora alcuni domani altri e ieri altri ancora, devono compiere fino in fondo il loro dovere, senza timori di impopolarità e soprattutto ricercando quel coraggio che manca; quel coraggio subordinato al terrore di essere contro corrente e di “non piacere”; quel coraggio che quando manca distrugge le comunità, le relazioni e mette in discussione la convinzione che cambiare è possibile ma prima di cambiare dobbiamo dirci tutto. Dobbiamo capire. Ad ora nessuno ci dice ancora cosa stia accadendo nella città di Andria ed in questo territorio evidentemente malato» – ha concluso Montaruli.

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