Prezzo e redditività giusti ed equi per ogni singolo anello della filiera olivicola; una collaborazione concreta e attenta per valorizzare la straordinaria qualità dell’olio extravergine d’oliva prodotto in Italia e, in particolare, in Puglia, regione che detiene il primato produttivo italiano; una fattiva sinergia per salvaguardare il diritto dei consumatori alla completa e trasparente tracciabilità totale del prodotto. Sono questi i punti qualificanti del “patto etico” per l’olivicoltura italiana già sottoscritto nelle scorse settimane ma che è stato illustrato stamattina da otto associazioni che rappresentano produttori, frantoiani, trasformatori e industriali. L’intesa, così come avvenne nel 2023, mette insieme CIA Agricoltori Italiani di Puglia, Italia Olivicola, AIFO (Associazione Italiana Frantoiani Oleari), Consorzio Oliveti d’Italia, FOI (Filiera Olivicolo Olearia Italiana), FIOQ (Frantoiani Italiani Olio di Qualità), UNAPOL (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), ASSITOL (Associazione Italiana dell’Industria Olearia). L’incontro per illustrare lo storico accordo si è tenuto oggi, lunedì 4 novembre 2024, nella Tenuta del Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli in contrada “Zagaria”, ad Andria.
Alla conferenza stampa, iniziata alle ore 10.30, sono intervenuti il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli e Gennaro Sicolo, presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia nonché del Consorzio Nazionale Italia Olivicola. All’incontro con i giornalisti, inoltre, hanno partecipato i referenti territoriali di CIA Puglia, Italia Olivicola, AIFO, Oliveti d’Italia, Apol, FIOQ, APROLI e UNAPOL, sottoscrittori del Patto a tutela dell’intera filiera olivicola. L’Italia – per vocazione, condizioni pedoclimatiche favorevoli, biodiversità e per una innata cultura agricola – da sempre è riconosciuta nel mondo come la patria dell’olio extravergine di oliva di altissima qualità. A fronte di tante peculiarità, negli anni, i prezzi di mercato di questa eccellenza delle produzioni italiane spesso non hanno rispecchiato un equo e adeguato valore, che consentisse alle aziende agricole di ottenere un giusto reddito e che mettesse le stesse nelle condizioni economiche di continuare a percorrere la strada dell’alta qualità, tanto è vero che, negli ultimi 10 anni, il patrimonio olivicolo italiano ha subito un abbandono di aree coltivate a oliveti del circa il 23%, senza considerare la perdita di circa 21 milioni di olivi colpiti da Xylella fastidiosa in Puglia.
Nonostante tutto, le aziende olivicole non si sono mai arrese, continuando a produrre e a costruire un percorso di valorizzazione della qualità e dei propri oliveti, conquistando fette di mercato e di consumatori sempre più rilevanti. Grazie alla loro azione, anche i consumatori nel tempo sono diventati sempre più attenti alla tracciabilità e salubrità delle produzioni. Per questo motivo, per scongiurare fenomeni di forti speculazioni di mercato a danno del settore, l’intera filiera olivicolo-olearia, finalmente unita, ha deciso di creare un sistema coeso di rappresentanza del settore, che contrasti strani fenomeni sperequativi, guardando con attenzione alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’intera filiera con un unico scopo: l’equa distribuzione reddituale all’interno della catena valoriale della filiera tra produttori, frantoiani, trasformatori e industriali.
“Occorre dunque resistere a difesa della produzione olivicola italiana. In questa campagna, i produttori olivicoli con le proprie declinazioni di rappresentanza, i frantoiani, i trasformatori e gli industriali scelgono di stare insieme, sottoscrivendo un patto etico-sociale per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva e chiedendo al Governo la giusta attenzione. Serve bloccare la deriva delle vendite promozionali al ribasso, caratterizzate in molti casi da olio di dubbia provenienza messo sugli scaffali come olio extravergine di oliva. Ora è necessario cogliere questa opportunità irripetibile, in favore di una produzione italiana unica per qualità, valorizzando l’olio extravergine con una grande campagna di promozione, anche attraverso il Ministero della Salute, che faccia conoscere, in un patto di trasparente alleanza strategica con i consumatori, i benefici delle proprietà nutraceutiche e della qualità dell’olio extravergine italiano. Noi ci siamo: produttori, frantoiani, trasformatori e industriali, strategicamente uniti in un Patto Etico-Sociale e di trasparenza nei confronti dei consumatori finali, a cui chiediamo un Patto di Lealtà e Trasparenza al Consumo, per sostenere l’intera Filiera Olivicolo-Olearia.
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