I residenti di via Scipione l’Africano, ad Andria, si stanno dinamicamente muovendo su più fronti: da un lato la dura battaglia contro l’installazione di un traliccio per ripetitori di telefonia a “portata di finestra” quindi destando enorme preoccupazione per la salute pubblica, soprattutto per quella dei bambini; dall’altro la richiesta di incontro presentata dal Presidente di “Io Ci Sono!”, Savino Montaruli, al neo Prefetto della Provincia Barletta Andria Trani, dott.ssa Silvana D’Agostino, appena insediatasi a Barletta. Sul primo fronte l’organizzazione sta proseguendo senza sosta e, nelle prossime ore dopo l’interlocuzione con la Questura e l’esito della Comunicazione inviata nei termini di legge, si procederà con il coinvolgimento dei residenti, delle associazioni, delle scuole, delle parrocchie, delle istituzioni che già si sono espresse favorevolmente rispetto alle motivazioni alla base della protesta. A seguito del rinvio causa pioggia, la manifestazione è prevista per giovedì 23 maggio 2024. Una protesta contro questa installazione che già da tempo le fonti comunali ufficiali avevano scongiurato, tranquillizzando i residenti che si sono poi improvvisamente ed inconsapevolmente ritrovati di fronte al ritorno della problematica ma anche contro l’aumento dei limiti decisi a Roma dal Governo centrale a decorrere dal 29 aprile scorso; cosa che riguarda tutti i privati che hanno già concesso le aree alle vecchie condizioni e non conoscono cosa accadrà ora che i valori dei limiti minimi sono stati triplicati. A proposito, invece, dell’incontro con il neo Prefetto D’Agostino, Savino Montaruli ha dichiarato:
“siamo in un quartiere, quello della zona ex Macello, in attesa da decenni di essere riqualificato. Via Scipione l’Africano è l’esempio lampante e umiliante di quanto nulla si sia fatto per consentire perlomeno ai residenti di entrare o di uscire dalle proprie abitazioni nei giorni di pioggia. Una questione, dunque, addirittura di pubblica incolumità della quale il neo Prefetto deve farsi carico sollecitando l’Amministrazione comunale a fare il proprio dovere. Si tratta di cittadini che attendevano da tanto tempo un’opera di riqualificazione della zona e che invece si ritrovano, oggi, con la mannaia di un ripetitore di telefonia il cui montaggio sta ulteriormente deturpando l’intera zona. Un attacco diretto alla popolazione che giustamente sta protestando richiedendo interventi legittimi e rifiutando imposizioni dannose e disastrose” – ha concluso l’attivista sociale.
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