Roghi sulla Andria-Canosa, c’è chi brucia alle sei del mattino

Svegliarsi di buon’ora e notare la presenza di colonne di fumo dall’autostrada. E’ la spiacevole esperienza che un giovane concittadino andriese ci segnala tra i territori di Andria e Canosa lì dove, evidentemente, qualcuno continua a bruciare rifiuti. Il tutto è avvenuto all’incirca alle sei del mattino, forse nel vergognoso tentativo di evitare di essere notati. Come spesso accade in circostanze come queste, resta la profonda indignazione per chi (come il nostro concittadino segnalatore) auspica in un futuro migliore per la propria comunità e quindi necessariamente più pulito, più salutare.

Un atto illegale e pericoloso anche per la salute di chi lo commette:

Un miglioramento che tarda ad arrivare in alcune zone periferiche della città dove qualcuno continua a bruciare i suoi rifiuti, in barba alla legalità e anche al danno della sua salute. I primi a respirare quelle particelle tossiche sono proprio coloro che appiccanno fuochi di questo genere. Il tutto avviene nonostante i numerosi controlli delle forze dell’ordine e degli altrettanto numerosi appelli di sensibilizzazione degli ambientalisti. L’articolo 256-bis. – (Combustione illecita di rifiuti). — recita: “1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni.” Qualche bel drone delle forze dell’ordine in zona potrebbe aiutare gli investigatori ad identificare i responsabili di questo ennesimo scempio ambientale?

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