Ora ulteriori verifiche effettuate dal Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf hanno riscontrato irregolarità nella gestione di contributi finanziari erogati dalla Regione Puglia a favore della Ferrotramviaria ed espressamente destinati alla manutenzione e all’implementazione dei sistemi di sicurezza lungo la tratta ferroviaria. Negli ultimi anni la Ferrotramviaria avrebbe percepito dalla Regione Puglia circa 180 milioni di euro, dei quali il 58% destinati contrattualmente alla gestione delle infrastrutture e della sicurezza del trasporto ma, a quanto risulta dalle verifiche non sono stati spesi per quello scopo, infatti mancherebbero all’appello circa 97 milioni di euro. La Ferrotramviaria contesta questa nuova indagine per malversazione, e ribadisce che la malversazione è inesistenze e il corretto utilizzo dei fondi è controllato dall’EU.
Pubblichiamo il comunicato stampa integrale rilasciato dalla Ferotramviaria in merito alla vicenda:
“Appare opportuno e necessario precisare, in ordine alle ipotesi di malversazione in danno dello Stato – inesistente in quanto i corrispettivi del contratto di servizio giuridicamente non sono considerati denaro pubblico – che Ferrotramviaria S.p.A., così come tutte le Società che forniscono servizi di Trasporto Pubblico Locale su ferro, è titolare di un contratto di servizio con la Regione Puglia cosi come stabilito dalla Legge 422/97, che ha trasferito alle Regioni le competenze in materia di Trasporto Pubblico Locale”.
“Il contratto” – precisano dall’azienda – “contiene gli elementi previsti da tale Legge e, con particolare riferimento alle caratteristiche dei servizi offerti, definisce le norme di continuità, regolarità, capacità e qualità degli stessi. Contestualmente il Ministero ha stabilito i corrispettivi da riconoscere alle singole aziende sulla base dei costi storici delle stesse rivenienti dai precedenti istituti concessori, corrispettivi che coprono solo in parte i costi di esercizio atteso che la tipologia di contratto prevede che la restante parte dei costi vada coperta dai proventi del traffico, restando a carico del contraente il rischio di impresa in caso di mancata copertura dei costi operativi. Ferrotramviaria S.p.A. è oggi titolare di contratto di servizio relativo alla gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria della infrastruttura nonchè della fornitura di servizi ferroviari e automobilistici integrativi e sostitutivi il cui valore negli ultimi 16 anni, per i servizi assentiti al momento del passaggio di competenze tra Stato e Regioni, si è aggiornato solo in funzione dei previsti adeguamenti all’inflazione. Per quanto concerne il corrispettivo da noi fatturato alla Regione Puglia per la gestione e manutenzione dell’infrastruttura, lo stesso viene totalmente speso per gli interventi a cui è destinato. Siamo pronti a pubblicare sul nostro sito sia il contratto di servizio sia i dettagli contabili del nostro bilancio che certificano ciò”.
“Ciò detto è opportuno precisare che tutte le attività di implementazione e sviluppo della rete gestita da Ferrotramviaria vengono finanziate da fondi diversi da quelli del contratto di servizio ovvero da fondi Nazionali e/o Europei di cui Ferrotramviaria è destinataria in qualità di soggetto attuatore della Regione Puglia e non già come titolare del contratto di servizio. Si sottolinea che i fondi dedicati alle implementazioni tecnologiche anche finalizzati alle nuove apparecchiature da attivare per la sicurezza, nonché per il raddoppio dei binari, sono stati tutti impiegati e il corretto utilizzo controllato dalla Unione Europea, la quale eroga i fondi in seguito alla rendicontazione da noi prodotta, quindi alla esibizione dei pagamenti da noi anticipati dopo avere verificato l’effettivo stato di avanzamento dei lavori. Questa è una delle tante incombenze che spettano a chi è nominato soggetto attuatore per curare, per conto terzi, l’esecuzione di opere infrastrutturali non di sua proprietà”.
“Ogni intervento è pertanto regolato da apposito disciplinare tra Regione e Ferrotramviaria S.p.A. Non è difficile comprendere dal nostro bilancio che gli eventuali utili, che quando opportuno vengono in parte distribuiti come dividendi agli azionisti, provengono dalla vendita dei titoli di viaggio o da attività che esulano da quelle espletate in ottemperanza al contratto di servizio. Ai fini di una campagna elettorale dura e rude, non dovrebbe essere utilizzata un’azienda che dà sostentamento a 500 famiglie e fornisce servizi a molti milioni di clienti che sono tutti cittadini votanti” – concludono da Ferrotramviaria.
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