«Botti, petardi e fuochi d’artificio sono un rischio per l’incolumità e la sicurezza pubblica e pericolo certo per cani e gatti e altri animali compresi i selvatici in quanto li espongono a forte stress, al rischio di smarrimento, investimento e di morte;
– il pericolo non è limitato agli ordigni pirotecnici illeciti bensì anche a quelli per i quali è ammessa la vendita al pubblico. Anche questi, essendo materiali esplodenti, sono in grado di provocare danni fisici, anche di rilevante entità sia a chi li maneggia sia a chi possa essere fortuitamente colpito;
– secondo i dati della Polizia di Stato durante il Capodanno 2024 una persona ha perso la vita, mentre il numero dei feriti è stato di 274. Di questi sono stati 49 quelli ricoverati negli ospedali.
– i petardi e gli articoli pirotecnici sono un rischio anche per i beni pubblici e privati; si pensi, ad esempio, ai danni alle automobili e ai cassonetti;
– i fuochi d’artificio emettono nell’aria sostanze che contribuiscono all’inquinamento atmosferico da polveri sottili incidendo negativamente anche sul surriscaldamento climatico. Inoltre, i residui dei botti, come le cartucce e i petardi non esplosi, inquinano il suolo e l’acqua;
– la Direttiva (UE) 29 del 2013, per motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza, salute e incolumità delle persone, o protezione dell’ambiente, consente agli Stati membri l’adozione di provvedimenti volti a vietare o limitare la vendita, il possesso e l’uso di botti, petardi e articoli pirotecnici.
Per tutte le considerazioni di cui sopra e alla luce dell’articolo 9 della Costituzione “La Repubblica (…) tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato che disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” nonché del novellato articolo 41 della stessa secondo il quale l’attività economica, pur essendo libera, “Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana» – si legge nella petizione promossa a livello nazionale dalla Lav (Lega Antivivisezione) che chiede al Governo di introdurre concretamente una legge per il divieto completo di petardi, fuochi pirotecnici ed altri “botti”. E’ possibile firmare la petizione online cliccando al seguente link sul sito web www.lav.it. Già da oltre 20 anni, ad Andria, il nostro concittadino ecologista Nicola Montepulciano aveva sollevato molte delle problematiche qui sopra menzionate, plaudendo la decisione dell’attuale amministrazione comunale di sostituire i “botti” della Festa Patronale con spettacolari ed innocue “fontane danzanti“. Al contempo, la Polizia Locale andriese sta contrastando gli autori delle esplosioni che mettono a rischio la sicurezza di tutti, emettendo anche pesanti sanzioni nei confronti dei trasgressori. Tuttavia, servivebbero pene più severe e una legge ad hoc a livello nazionale per contrastare un fenomeno – quello dell’esplosione di “botti” inquinanti – che possono essere sostituiti con strumenti moderni e sicuri (l’iniziativa andriese ne è un esempio). A tutti i nostri concittadini, oltre a firmare la petizione online, consigliamo di considerare di impegnare quella somma per “i botti” in iniziative propositive, volte al miglioramento della qualità di vita dei nostri cari, animali compresi. Il link al video diffuso dalla Lav:
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