L’ennesimo “festeggiamento incivile” organizzato per chissà quale ricorrenza e terminato con una squallida conclusione: il bellissimo e storico Palazzo IAT, nella centrale Piazza Catuma, è divenuto anch’esso bersaglio facile di chi ancora non ha capito che dovrebbe sempre riciclare i rifiuti, ovunque si trovi. Cosa sarebbe costato a questi “maturi” di poter tenersi le bottiglie e i tovaglioli portandoseli a casa per il riciclo civile e sensato? Nulla. Invece, come al solito, a pagare è la città di Andria, meta turistica, ammirata da tutto il mondo e vittima di alcuni stessi cittadini che ancora non ne hanno compreso il valore storico, architettonico e anche ambientale.
Ricordiamo che l’aumento dei rifiuti indifferenziati costringe i comuni a trasportare i rifiuti nelle discariche, con ulteriori costi per le amministrazioni locali. Poi ci lamentiamo come al solito dell’aumento dell’abbandono rifiuti, dei rischi sanitari e dell’aumento dei costi della “tassa rifiuti“. Ai genitori di questi ragazzini chiediamo di migliorare il loro “indice di ascolto” perché così non si può andare avanti. Ricordiamo inoltre che abbandonare rifiuti è un reato e al contempo un atto che nel comune di Andria prevede pesanti sanzioni. Forse un’ulteriore presenza di pattuglie delle forze dell’ordine, abbinata all’analisi degli impianti di videosorveglianza, potrebbe scongiurare questi “zozzoni seriali“.
L’ennesima segnalazione è stata diffusa sui social (a tal proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui). La foto diffusa sul web:
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