«Condanna senza se e senza ma per il grave episodio di ieri sera all’interno del Parco Graziella Mansi. La nostra associazione ha già provveduto a richiedere alle autorità preposte la revoca dello status di accoglienza per tre dei protagonisti dell’accaduto». Sono le parole del direttore del Centro di Accoglienza Straordinario “Buona Speranza” oltre che la risposta immediata del Consorzio Opere di Misericordia al grave atto di intemperanze di tre ospiti del CAS di via Vecchia Barletta di origine nigeriana e rimasti feriti nella rissa scoppiata molto probabilmente per futili motivi.
«Il CAS non ha naturalmente responsabilità dirette ed è assolutamente estraneo all’accaduto – ha spiegato il direttore del Centro Gianfranco Gilardi – ma considerando il comportamento non consono al regolamento interno al Centro oltre che in contrasto con i nostri valori istituzionali, non abbiamo potuto far altro che relazionare su quanto accaduto chiedendo l’immediata revoca dello status di accoglienza». All’interno del centro, in realtà, non si sono registrati, in questi due anni, episodi di intolleranza o di cronaca. Come confermato anche da alcuni cittadini e dalle forze dell’ordine nessuna segnalazione era giunta per intemperanze precedenti di un luogo che comunque è divenuto un punto di ritrovo anche di cittadini stranieri oltre che italiani appartenenti a diversi CAS e non solo del territorio.
«Purtroppo quello di ieri sera però è un gesto condannabile ed assolutamente deprecabile – ha spiegato Gilardi – del quale anche noi, pur non avendone competenza specifica, vogliamo vederci chiaro. E’ solo il caso di ricordare in questa sede per chi ha in modo errato tirato in ballo gli enti gestori del Centro, che qui ci sono diverse famiglie, diversi lavoratori regolarmente assunti, richiedenti asilo ed anche di protezione umanitaria. All’interno del Centro vigono regole molto rigide di comportamento e di convivenza sociale. I tanti volontari ed i molti ragazzi sia ospiti che dell’associazione sono già perfettamente integrati in attività comuni che vanno ben aldilà delle competenze specifiche del Centro stesso. Qui vengono realizzati corsi di italiano, di educazione civica, di educazione stradale, laboratori musicali ed artigianali, corsi di primo soccorso e non solo il tutto per dare una reale formula di integrazione a chi giunge in città alla ricerca di una nuova vita. Questo viene svolto non solo per i cittadini stranieri ma anche per tantissimi cittadini italiani grazie alla Confraternita Misericordia ed al Centro di Formazione delle Misericordie. Qui in via Vecchia Barletta e nelle altre sedi dell’associazione sparse sul territorio pullulano progetti sociali ed attività di ogni tipo al servizio della comunità come precipuo interesse massimo dell’associazione».
Al lavoro nel frattempo gli inquirenti che indagano sull’accaduto per far luce completamente sulla vicenda e metter una parola fine a questo brutto episodio. «Per il resto noi ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso – ha concluso Gilardi – Noi dalla nostra parte continueremo con l’opera di accoglienza ed integrazione oltre che con un ulteriore sforzo progettuale proprio su questa parte della città come nelle prerogative insite degli enti coinvolti. Il Centro resta aperto a tutti coloro i quali volessero visitarlo come avvenuto da questa mattina con le diverse autorità giunte qui tra cui anche il deputato della Lega Puglia Rossano Sasso. Sempre, naturalmente, previa autorizzazione delle autorità competenti».
È durata 45 minuti la visita del parlamentare della Lega Rossano Sasso e Segretario Provinciale Lega Bat, presso il c.a.s. “Buona Speranza” di Andria. Da qui, stando alla stampa locale e ad alcune testimonianze, sarebbero partiti i protagonisti della rissa avvenuta nel parco “Graziella Mansi”, e che ha provocato il ferimento di due immigrati, di cui uno in maniera grave. “Niente da eccepire – dichiara Sasso – all’interno del centro, solita situazione, struttura ben tenuta, assistenza sanitaria, menu personalizzato per i 100 ospiti, pocket money giornaliero, sala tv e sala giochi, appartamenti ni con bagno riservato, 32 euro al giorno alla cooperativa che gestisce l’accoglienza. Ma evidentemente tutto questo non basta per l’integrazione, se è vero come è vero poi la sera chi usufruisce di tutto questo va in giro a spaccare teste e a seminare terrore. Ho appreso che uno dei presunti protagonisti in questo momento si troverebbe all’interno del centro, voglio augurarmi che una volta appurate le responsabilità venga immediatamente segnalato ed espulso. Ho raccolto infine la testimonianza della madre della piccola Graziella Mansi, alla cui memoria è intitolato il parco dove si sono verificate le violenze”.
“Il parco è in stato di degrado, alla sera i residenti non possono frequentarlo oltre una certa ora perché rischierebbero di incorrere in qualche bottigliata in testa. Auspico che le autorità locali vogliano fare qualcosa per liberare il parco e restituirlo ai cittadini, difendendo anche la memoria della piccola Graziella. Quanto al centro che, per dire degli stessi responsabili non riceve più richieste di accoglienza a causa della diminuzione degli sbarchi (…) ho appreso che è di proprietà del Comune di Andria, che lo ha affidato gratuitamente alla onlus che lo gestisce, che però lì fa attività di lucro. Magari chiederò al Sindaco, visto che è sua descrizione, di destinare quell’immobile all’emergenza abitativa andriese e di aiutare le famiglie italiane, piuttosto che chi dice di scappare dalle guerra ma la guerra ce la porta sotto casa, al parco “Mansi”.
Linkiamo qui sotto il video diffuso su facebook dal deputato Sasso (Lega) in merito alla sua visita presso il centro d’Accoglienza “Buona Speranza” di Andria:
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