C’era anche il Presidente della Regione Michele Emiliano all’incontro svoltosi stamane presso l’Istituto Tecnico Economico “Ettore Carafa” di Andria. L’incontro – documentato anche attraverso un filmato diffuso sulla Pagina Facebook dell’istituto andriese cui link riportiamo qui sotto – si è svolto nell’ambito delle nuove regole e dei nuovi interventi introdotti nel delicato periodo storico che stiamo attraversando. All’incontro ha partecipato anche la consigliera regionale Grazia Di Bari (M5S). Un’occasione di confronto, sia per il corpo docente che per i rappresentanti istituzionali e per gli stessi studenti. Tra le altre cose, il governatore pugliese ha parlato anche del trasporto scolastico definendo gli interventi come “un’occasione di rivalutazione” anche se “non abbiamo ricevuto ancora un soldo dal Governo” perché “se chiudiamo tutto, lo Stato non ha più le entrate per pagare. Se non entra l’Iva non c’è liquidità per pagare niente. Io sento anche le persone istruite dire “chiudete tutto”. Il rapporto con l’economia è strettissimo“.
Il presidente Emiliano ha spiegato il senso delle sue ordinanze, uno dei temi al centro del confronto: “Le decisioni sulla scuola le prende il Governo – ha detto – La Regione Puglia ha il compito di rendere compatibile il diritto all’istruzione e quello alla salute, tutelando il diritto di quei cittadini che non desiderano la didattica in presenza perché, come tutte le presenze fisiche, in questo momento presenta un margine di pericolo. A scuola vige l’obbligo di presenza, ma l’obbligo di frequenza durante una pandemia è inconcepibile. Chi pretende di dire ad una famiglia “devi portare per forza fisicamente tuo figlio a scuola”, viola il diritto alla salute previsto dalla Costituzione:
“Ho letto stamattina – ha proseguito Emiliano – che l’80% delle famiglie pugliesi vuole mantenere a casa i propri figli alle superiori. Vuol dire che ci avevo visto giusto. Nel senso che era evidente che quel diritto andava tutelato. Nelle scuole elementari questa percentuale è circa al 50% perché evidentemente ci sono esigenze per le quali purtroppo le famiglie devono lasciare a scuola i figli. Per i bambini più piccoli la didattica in presenza è effettivamente più utile perché sono all’inizio del percorso scolastico, ma in questo modo si è equilibrato tutto”.
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