Accuse pesantissime tra maggioranza e opposizione, Faraone “io minacciata”, replica: “tutto redatto a tavolino da consumati registi neppure tanto occulti” – video

Le polemiche e le accuse molto pesanti proseguono anche dopo l’ultima seduta di Consiglio Comunale, terminata con tre cambi di consiglieri anziani e con l’approvazione del Bilancio ma molto animata a causa della discussione sull’elezione del nuovo Presidente del Consiglio, odg non previsto nel programma della seduta ma che la consigliera anziana Doriana Faraone, che nell’ultima seduta aveva aperto i lavori, decidendo di far discutere basandosi sul regolamento del consiglio comunale. Proposta poi bocciata dalla maggioranza. Apriti cielo da maggioranza e opposizioni: urla, spintoni che hanno visto anche l’intervento delle forze dell’ordine. Nella registrazione del Consiglio Comunale, la Faraone ha dichiarato di essere stata minacciata. Nelle ultime ore il M5S Andria ha voluto pubblicare questo video:

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La replica dalla maggioranza di centrodestra: “Abbiamo assistito ad uno spettacolo indecente per le Istituzioni e per i Cittadini che quotidianamente rappresentiamo. Ma questa volta la misura è colma. Non possiamo non prendere le distanze da atteggiamenti vergognosi che hanno letteralmente stracciato la credibilità e l’onorabilità della massima Assise cittadina e che ne mortificano le legittime prerogative. A causa dell’incapacità del Presidente – Consigliere anziano, Doriana Faraone, la situazione si è mostrata nella sua effettiva realtà. Una inettitudine, la sua, che ha contribuito a inasprire i toni del normale e regolare dibattito politico al solo scopo di agevolare il proprio tornaconto politico senza tener conto dell’imminente approvazione del Bilancio di Previsione 2018″ – si legge invece in un comunicato stampa diffuso dai consiglieri comunali di maggioranza

Un atteggiamento irresponsabile quello della Faraone che, imperterrita, ha continuato nella sua conduzione dispotica e inconcludente dei lavori assembleari. Avevamo chiesto di procedere alla discussione dei provvedimenti relativi al Bilancio di previsione, nel rispetto della decisione della Conferenza dei Capigruppo, appositamente riunitasi per decidere la data e l’ordine de giorno della seduta odierna. Ma il colpo di mano, goffamente ordito dai grillini andriesi per mezzo della Consigliere Anziano Faraone, è fallito grazie alla loro stessa incapacità di misurarsi col confronto e con la risoluzione delle problematiche contingenti. Le nostra priorità non sono le poltrone né le faziosità, ma le sorti della Comunità cittadina soprattutto in momento importante e fondamentale per l’Ente, come l’approvazione di un Bilancio di Previsione”.

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“Al loro posto avremmo fatto un’opposizione dura e senza fare sconti ad alcuno anziché allestire inutili teatrini. Al loro posto avremmo preferito discutere sulle prospettive future della città perché siamo consapevoli che la politica, quella vera, è fatta di confronto, passione e soprattutto di spirito di servizio per la Comunità. In questa occasione, come in altre, i cinquestelle si sono creati e hanno agitato il proprio specchietto per le allodole unicamente per un proprio fine edonistico e questo loro egoismo politico ha rischiato di vanificare lo sforzo fatto in questi mesi dall’intera macchina amministrativa dell’Ente.
Loro, i soliti puri e duri, hanno cercato, con l’avallo di qualche teatrante di professione, di mettere in difficoltà un’intera città. Dopo le nostre legittime e sacrosante proteste abbiamo cercato di spiegare invano alla Presidenza e all’intero gruppo pentastellato l’infondatezza del loro tentativo maldestro di giungere ad una conclusione caotica della seduta consiliare. Il puritanesimo grillino si è infranto a causa dei loro stessi demeriti e per la loro incapacità di sapersi misurare con la maggioranza.

“Hanno esasperato anche gli animi del pubblico e della loro consueta claque, che ha inveito contro alcuni consiglieri di maggioranza. Al termine di questo spettacolo vergognoso, i suggeritori della maldestra Presidente, sono entrati nel marasma e nella confusione abbandonando l’aula insieme con la loro ‘fida’ Faraone. Chi, poi, ha sostituito la Faraone, ha fatto anche di peggio: su questo, però, ci siamo già espressi in precedenza (anche con un voto di sfiducia in aula) e per rispetto della Cittadinanza preferiamo non ritornare sull’argomento. Al Movimento Cinque Stelle vogliamo ricordare che la politica è un’arte nobile nella quale la responsabilità e il decoro sono valori inderogabili e vincolanti.
I conti adesso tornano. Sull’incapacità dei grilli andriesi avevamo già espresso le nostre perplessità che ora sono diventate certezze. Il tempo è galantuomo, come sempre” – concludono i consiglieri di centrodestra andriesi.

Il Sindaco di Andria prende le distanze dalla Di Pilato e accusa “era tutto redatto a tavolino”:

“Lo stile, in Politica come nella Vita, è un po’ come il coraggio di Don Abbondio. Scriveva Manzoni: “chi non ce l’ha….non se lo può dare”. C’è poco da fare. E di penosa caduta di stile si può e si deve parlare a proposito della performance della consigliera e neo coordinatrice di Forza Italia, Laura Di Pilato, nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Una esibizione degna di una piece teatrale, se non fosse stata improvvidamente consumata durante i lavori della massima assise cittadina impegnata sul fronte del Bilancio di previsione” – si legge in un comunicato diffuso a firma di Nicola Giorgino, Nino Marmo, Micaela D’Avanzo, Marcello Fisfola, Gianluca Grumo.

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“Nulla da eccepire sull’interpretazione di un copione accuratamente redatto a tavolino – con l’ausilio di consumati registi neppure tanto occulti – e senza trascurare il benché minimo dettaglio: compresa la “maglietta fina“, scientificamente scelta e mostrata dalla signora in favore di telecamere per creare un solco verso quei colleghi che “liberi” non sarebbero. Lei, invece, che “libera” lo è davvero – nel senso di sciolta da ogni vincolo di appartenenza, di disciplina e di correttezza istituzionale – ha recitato con grande maestria la sua parte, reggendo il moccolo ai colleghi pentastellati che, more solito, non vedevano l’ora di scatenare la bagarre in Aula Consiliare. Una delle pochissime discipline, quest’ultima, in cui riescono francamente ad eccellere”.

“Ora, è risaputo che a pensare male ” si fa peccato, ma non si sbaglia mai”, e dunque noi non rinunciamo a fare cattivi pensieri: il perfetto automatismo con cui la nostra ha avvicendato la consigliera grillina Faraone è parsa alla quasi totalità dei presenti – compresi gli spettatori disinteressati e meno smaliziati – più una staffetta programmata che non un evento casuale. Il che alimenta dubbi grossi quanto una casa sulla trasversalità e la volubilità che hanno contraddistinto l’azione politica della consigliera Di Pilato negli ultimi mesi”.

“D’altro canto la recente approvazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti é stato un atto politico necessario e inderogabile, naturale conseguenza di atteggiamenti ondivaghi e assai pericolosi per la tenuta della maggioranza di governo.  Poi, certo, c’è chi gioca a mettere del sale sulle ferite. Apprendiamo dalla stampa – e già questo dà la misura del metodo – dell’ avvicendamento del coordinatore cittadino di F.I. Mimmo Campana appunto con la signora Di Pilato. Ultimo scempio – o per meglio dire ultimo colpo di coda – in ordine di tempo, di un coordinatore regionale che dopo i disastri pre-elettorali ed elettorali, prova ad innestare altre sciagure, questa volta post-elettorali, con scelte fuori da ogni logica politica e di buon senso. Almeno in questo particolare contesto storico”.

“E allora, allora è giunto il momento di prendere le distanze da questa compagnia di novelli teatranti e di antichi burattinai. Niente di personale nei confronti della consigliera Di Pilato, ma solo, allo stato delle cose, una forte e motivata contrapposizione tutta politica: facciamo già fatica a riconoscerla come alleata, meno che mai intendiamo accettarla come coordinatrice forzista nella nostra città. Chi può e chi deve intendere, intenda. Ne tragga le conclusioni ed assuma le determinazioni conseguenti. E’ in gioco la credibilità del centro destra e del suo Progetto per la Città. Che è l’unico progetto in grado di arginare l’anti politica, il qualunquismo ed il disfattismo. Le acque più adatte per i pesci da fango” – concludono. 

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