Ad Andria in Piazza Catuma per ricordare Paola Clemente e tutte le altre vittime del caporalato

A nove anni dalla scomparsa di Paola Clemente, la bracciante tarantina morta il 13 luglio di nove anni fa nelle campane di Andria, si è tenuto ad Andria un incontro per ricordare tutti i lavoratori e lavoratrici rimasti vittime dello sfruttamento e del caporalato. L’incontro dibattito “Mai più morti di lavoro e sfruttamento” promosso con la Flai Cgil Puglia, si è tenuto in piazza Catuma, ad Andria per rilanciare la vertenza contro il caporalato annunciata dal Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini a Latina dopo la morte di Satnam Singh.
“Vertenza fondamentale anche su una provincia come la Bat che, ad oggi, manca di uffici pubblici come ispettorati del lavoro e sportelli immigrazione per tutelare e regolarizzare lavoratori, italiani e immigrati, a causa dell’assenza di personale nelle strutture governative. La Puglia, tuttavia, è sempre stata all’avanguardia nella lotta ad un fenomeno ben radicato – fanno sapere i rappresentanti della Flai Cgil Puglia – che ha visto nella legge 199 contro il caporalato uno dei sui momenti più alti per quanto ad oggi risultino ancora gravi carenze nell’applicazione della parte preventiva della norma che prevede l’istituzione di sistemi pubblici di trasporto, alloggio e intermediazione di manodopera anche per volontà di alcune delle parti coinvolte che ad oggi ostacolano la formazione delle reti del lavoro agricolo di qualità o l’introduzione degli indici di congruità di manodopera in agricoltura, con aziende che arrivano ad affermare apertamente che il caporalato è un sistema necessario alle produzioni, alla filiera agricola ed alla grande distribuzione organizzata che scaricano i costi su lavoratori e lavoratrici.
Le vittime di sfruttamento e caporalato sono infatti anche il risultato dei processi legislativi che negli anni hanno visto lo smantellamento delle tutele, la moltiplicazione delle tipologie contrattuali, l’istituzione di leggi come la Bossi-Fini che mantengono nell’irregolarità e nel ricatto lavorativo tanti immigrati che oggi rischiano anche di vedere persi i fondi del Pnrr destinati al superamento dei ghetti per l’incapacità degli enti di spenderli per creare alloggi dignitosi ed integrati nella società Ed è anche per ripristinare o difendere queste tutele che oggi la Cgil si è attivata con i quesiti referendari contro l’autonomia differenziata, il Jobs Act, la liberalizzazione degli appalti e dei contratti a termine” – concludono i raprresentanti della Flai Cgil Puglia.

 

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