Ad Andria un’antica mummia e scheletri tra i reperti antichi della chiesa di San Domenico – foto e video diffusi da VideoAndria.com

“Lo sapevamo già” – diranno gli esperti e gli appassionati di Storia locale. Eppure, ricordarlo ancora una volta non fa mai male, soprattutto in considerazione del fatto che, diversamente dai concittadini appassionati di Storia locale, le giovani generazioni rischierebbero così di perdere la memoria storica. Così, come già fatto alcuni anni fa, vogliamo nuovamente condividere con i nostri lettori foto e video riguardanti importanti reperti storici meritevoli di nota. Correva l’anno 2012 e noi di VideoAndria.com fummo invitati a documentare le condizioni della chiesa di San Domenico, riaperta in via straordinaria prima dei lunghi e soddisfacenti lavori di restauro. Tra i vari reperti antichi, persino resti umani mummificati:

Quello custodito ancora oggi tra le mura della chiesa di San Domenico di Andria è il corpo mummificato di Francesco del Balzo (Andria, 1410 – Andria, 8 agosto 1482) un nobile italiano, 3º duca di Andria e conte di Bisceglie, Copertino, Montescaglioso e Tricase. Francesco del Balzo morì, secondo alcuni in fama di santità, l’8 agosto 1482, come afferma la lapide posta sulla sua tomba suo corpo è custodito, mummificato, nella Chiesa di San Domenico di Andria. Sovrasta l’arca un busto attribuito a Francesco Laurana o, secondo altri, a Domenico Gagini. Quando il duca era in vita, il nuovo re Ferrante d’Aragona nel giugno del 1458 inviò Francesco alla corte di papa Callisto III per ottenere l’investitura del Regno e, dopo la morte di questi, presso papa Pio II a rallegrarsi dell’elezione e a prestargli omaggio. Nel 1459 il re lo inviò a rappresentarlo alla dieta di Mantova che doveva preparare la crociata contro gli Ottomani che avevano conquistato Costantinopoli:

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Approfittando della lontananza dal Regno del duca di Andria, il principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini del Balzo cercò di conquistare Andria difesa dal figlio Pirro del Balzo, obbligando Francesco a rientrare precipitosamente in sua difesa. Ma, nonostante l’intervento del re, l’assedio riprese nel 1462 con la capitolazione della città e la cattura di Francesco. Dopo la vittoriosa battaglia di Troia (1462) contro le armate del duca Giovanni d’Angiò-Valois ed i baroni napoletani ribelli tra i quali vi erano il principe di Taranto Giovannantonio Del Balzo Orsini ed il principe di Rossano Marino Marzano, Francesco rientrò in possesso del feudo di Andria ottenendo anche le cariche di gran connestabile del Regno di Napoli e di presidente del Sacro Regio Consiglio. A lui si devono una serire di committenze architettoniche e trasformazioni urbanistiche ad Andria e nei territori del ducato, compresa la contea di Bisceglie. Dettaglio della mummia di Del Balzo:

Questa storia, dunque, è direttamente collegata al reperto antico ancora oggi visitabile nella chiesa (nel frattempo restaurata). A distanza di anni, il video diffuso da VideoAndria.com rappresenta un documento di notevole importanza, che rivela le condizioni della chiesa prima degli interventi di recupero – effettuati all’epoca con importanti finanziamenti nel periodo dell’amministrazione Giorgino – che mostrarono anche la presenza di numerosi resti umani ossei, probabile testimonianza della raccolta dei corpi dei defunti nei tragici periodi delle pestilenze che colpirono anche il nostro territorio. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link al filmato diffuso sul web da VideoAndria.com (a cura di N. Ferrara):

Ricordiamo che sulla pagina Facebook.com/andriantica sono da tempo raccolti i link dedicati alla Storia locale della nostra città.

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