“Il tavolo tecnico che hanno organizzato la settimana scorsa che risultati ha avuto sul territorio?” – è quanto si chiede un agricoltore andriese, il quale ha inviato alla nostra redazione l’ennesima segnalazione di un furto d’olive ai danni di un terreno agricolo del territorio. Danni economici oltre che morali perché quegli ulivi tanto simbolicamente menzionati anche dai nostri politici rappresentano fonte di guadagno per i nostri agricoltori, che, stremati dai continui fenomeni di furto sono giunti persino ad organizzare alcune ronde notturne per tentare di arginare il fenomeno.
Un fenomeno che, nonostante gli annunci finalizzati al contrasto attraverso operazioni coordinate delle forze dell’ordine, sembra continuare. L’ennesima segnalazione è giunta nelle ultime ore e riguarda un uliveto con una trentina di alberi visibilmente danneggiato, con centinaia, forse migliaia di olive gettate per terra, oltre a molte altre sparite nel nulla. Un danno fisico dunque, oltre che economico.
I danni dell’ennesimo vergognoso furto ai danni dei nostri onesti agricoltori è stato documentato con un breve video giunto alla nostra redazione (a tal proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui). Il VIDEO:
“Impensabile che i frantoi debbano avvisare la Questura prima di far partire i camion di olio extravergine alla volta delle varie destinazioni italiane – denunciava nei giorni scorsi il Delegato Confederale di Coldiretti Bari e BAT, Angelo Corsetti – per farli scortare fino all’imbocco dell’autostrada, eppure questa è la situazione nella BAT e soprattutto ad Andria, culla dell’olivicoltura pugliese. Nella Provincia di Barletta-Andria-Trani, cioè solo in 3 comuni, gli ettari olivetati sono ben 32.050 e la produzione di olive da olio è in media pari a 1,2 milioni di quintali di olive, numeri che spiegano la razzia di olive e gli assalti ai trasportatori di olio.
“Auspichiamo e chiediamo formalmente che vengano organizzati, da parte dell’Ente pubblico e della Prefettura, incontri tematici ad hoc dove ci vengano a spiegare i dettagli del Piano Sicurezza di cui non c’è alcuna traccia, almeno per quanto riguarda gli agricoltori che sono nei campi” – facevano invece sapere con un comunicato diffuso nei giorni scorsi gli aderenti al “Comitato Liberi Agricoltori Andriesi“.
Ed effettivamente, una riunione si è svolta durante quella del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, riunitosi in Prefettura lo scorso 15 novembre 2017, quando il Prefetto aveva richiesto “un’intensificazione dell’attività di vigilanza e controllo del territorio, con il concorso dei consorzi delle guardie campestri, per prevenire e contrastare i furti di olive nelle campagne, mentre è stata riconfermata la specifica pianificazione, che negli anni precedenti ha consentito di acquisire notevoli risultati, per la prevenzione ed il contrasto al fenomeno delle rapine in danno di autotrasportatori di olio d’oliva”.
Gli agricoltori si chiedono quindi a che punto sono queste attività e in che punti del territorio sono focalizzate visto e considerato il prosieguo del triste fenomeno criminoso ai danni delle attività agricole.
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