Andria: ancora puzze di plastica bruciata ed esplosioni di fuochi non autorizzati. Perché i droni usati nel lockdown non vengono riutilizzati per tutelare la salute pubblica?

Anche nel momento in cui scriviamo, così come per il giorno precedente, nel centro abitato di Andria proseguono le segnalazioni di cattivi odori distintamente percepiti dalla popolazione:

Ancora una volta, purtroppo, siamo costretti a parlavi di quelle che oramai sono note come “puzza di plastica bruciata“, ovvero odori nauseabondi che, per via della loro caratteristica, lasciano pensare subito a materiale di tipo plastico bruciato evidentemente in forma del tutto illegale ed ai danni della salute del territorio. A distanza di anni dalle prime segnalazioni, il problema continua a manifestarsi, spesso in orari in cui tutti (o quasi) sono distratti, impegnati a fare altro. E’ proprio in questi orari – come il primo pomeriggio o la sera – che gli autori dei roghi agiscono indisturbati, con emissioni che causano la diffusione di puzze in buona parte del centro abitato. Tuttavia, la mancanza di segnalazioni dei roghi nel centro abitato lascia sempre intendere che l’origine di queste attività illecite possa essere riconducibile a tutt’altre aree del nostro territorio:

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Come i lettori del nostro blog ricorderanno, infatti, in molti casi passati, scatti fotografici e video girati a distanza hanno spesso documentato la presenza di colonne di fumo nero in una zona compresa tra la strada Tangenziale, via Barletta e via Bisceglie o comunque la periferia andriese. Elementi che potrebbero aiutare le forze dell’ordine a risalire all’identità dei promotori di queste azioni illegali e gravissime, probabilmente commesse per effettuare una forma di smaltimento di rifiuti “facile” e priva di costi. A distanza di mesi dall’utilizzo dei droni volanti per il periodo del cosiddetto lockdown, ci chiediamo come e perché non sia stata effettuata la riconversione di utilizzo di questi importanti strumenti a fini di tutela ambientale. L’auspicio è che questa nostra domanda possa ricevere una celere risposta con fatti concreti, magari grazie anche ad un possibile intervento della nuova Questura. Intanto, purtroppo, i fenomeni criminosi legati ai roghi ed alle emissioni inquinanti continuano a manifestarsi. Ricordiamo che la combustione di elementi plastici, ferrosi e/o di polistirolo può causare l’emissione di sostanze tossiche considerate persino potenzialmente cancerogene per il nostro organismo. L’allusione è anche ad una precedente segnalazione – quella effettuata dall’associazione ambientalista 3Place – che, tempo fa, denunciò pubblicamente ed agli organi competenti il ritrovamento di cestelli di polistirolo proprio nella zona periferica cittadina. A questo, poi, si aggiunge un’altra importante e dannosissima forma di inquinamento:

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Come molti cittadini avdranno probabilmente avvertito, da svariate settimane – per cause non ancora chiarite – alcuni soggetti stanno esplodendo fuochi pirotecnici che, dalla periferia di Andria, causano disagi e stupore anche per i residenti del centro abitato. Come e perché questa gente riesce a spendere fior di quattrini per azioni di queto tipo non ci è dato sapere, fatto sta che l’esplosione incontrollata di fuochi d’artificio può rivelarsi molto pericolosa per persone ed animali. A questo, poi, si aggiungono ulteriori emissioni di svariati elementi chimici inquinanti, così come ricordava anche il nostro ricercatore ecologista Nicola Montepulciano in un precedente contributo inviato a VideoAndria.com. Si tratta di fenomeni che dimostrano sia la reale esistenza di pericolose iniziative dannose per la salute del nostro territorio che offensive nei confronti dell’intelligenza umana. Fenomeni che confermano – lo diciamo con molto rammarico – la persistenza di una sottocultura autolesionistica ed, evidentemente, basata sulla mancanza di una vera Cultura (non può essere rappresentata solo da teatri ed eventi musicali, ma anche da iniziative volte a sensibilizzare la popolazione su tematiche ambientali) anche da capace di farci apprezzare ciò che ci circonda, tutelando gli aspetti più importanti della vita di tutti. Speriamo che, in un futuro non troppo lontano, oltre alle dovute azioni di contrasto delle forze dell’ordine, possa concretizzarsi anche una presa di coscienza collettiva capace cosi di colpire in maniera efficace ogni forma di ingiustizia ed illegalità.

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