Andria Antica e i misteri irrisolti del quadro di Vianelli (oggi a New York)

Reso noto sul web a partire dal 2015 grazie ad un documentario diffuso da VideoAndria.com – e da allora divenuto anche simbolo di molteplici iniziative culturali – il quadro di Achille Vianelli (oggi custodito nella vasta collezione del Metropolitan Museum of Art di New York) che raffigura la città di Andria, intitolato “Piazza La Corte di Andria“, è un’opera di grande valore storico e artistico. Come i lettori ricorderanno, il quadro è stato dipinto nel 1851 e rappresenta la città pugliese in epoca borbonica, pochi anni prima dell’Unità d’Italia. Da allora, la rappresentazione è stata oggetto di diverse interpretazioni ed analisi, e sono stati indicati anche alcuni misteri che ancora oggi non sono stati completamente chiariti:

Il campanile scomparso

Uno dei misteri più affascinanti riguarda la presenza di un campanile in più che si staglia sullo sfondo del quadro. Quasi certamente, si tratta della rappresentazione dell’antico campanile della Chiesa della Ss. Trinità (all’epoca nota anche come la “chiesa delle monache”, da non confondere con quella attuale) con annesso monastero delle benedettine, soggetta a graduale demolizione per problemi strutturali, conclusasi nel tra il 1938 e il 1939 (come già precedentemente riportato in un approfondimento su VideoAndria.com). Fortunatamente, ancora oggi l’Archivio Luce custodisce alcuni importanti scatti fotografici d’epoca che rivelano le condizioni del suddetto complesso religioso nel 1928:

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Quel simbolo fuori posto nel quadro di Vianelli dedicato ad Andria:

Alcuni studiosi hanno ipotizzato che il quadro di Vianelli possa nascondere un profondo significato simbolico. In particolare, si è ipotizzato che il campanile scomparso rappresenti la Chiesa, mentre il palazzo ducale, situato al centro della piazza, possa rappresentare il potere temporale. Un insolito simbolismo è inoltre rappresentato nel dettaglio qui sotto indicato:

Nonostante il quadro sia stato realizzato nel 1851 – all’incirca 10 anni prima dell’unificazione d’Italia e quindi in periodo di Francesco II di Borbone (Regno delle Due Sicilie) l’artista ha rappresentato il simbolo Sabauto (stemma ufficiale del Regno d’Italia) sulla facciata di uno degli edifici. Una scelta in netto contrasto dallo stile “quasi fotografico” del vedutismo, genere pittorico adottato dal Vianelli. Si tratta di un vero e proprio mistero che apre a due possibili e distinte ipotesi:

La prima ipotesi è che il quadro sia in realtà più recente di quanto riportato nella datazione. Se questa ipotesi, alquanto azzardata, dovesse in futuro essere confermata, aprirebbe ad ulteriori ed istintive domande: perché falsificare la datazione dell’opera? L’altra possibile interpretazione – ipotizzata dal compianto prof. Preside Brescia in un precedente approfondimento culturale diffuso da VideoAndria.com – è che tale scelta possa essere riconducibile ad una simpatia dell’artista nei confronti dei promotori dell’unificazione politica della penisola italiana. Ma anche questo aspetto non risolverebbe a pieno il mistero, essendo tale stemma ufficializzato solo dopo la proclamazione del Regno d’Italia, avvenuta invece nel 1861. Dunque, più probabile che tale simpatia, nel 1851, fosse indirizzata ai Savoia (in particolare al Principato di Piemonte e al Regno di Sardegna, cui stemmi erano già caratterizzati dalla presenza di una croce simile a quella rappresentata nel quadro).

Il ruolo di Andria nella storia:

Il quadro di Vianelli, dunque rappresenta oggi un’opera di valore storico, oltre che artistico. Esso rappresenta Andria in un momento cruciale della sua storia, quando la città era ancora sotto il dominio borbonico e poco prima dei tumultuosi eventi che l’avrebbero portata ad unirsi al Regno d’Italia. Il quadro è quindi un prezioso documento che ci permette di ricostruire l’aspetto della città in un’epoca passata. Nonostante le numerose interpretazioni e analisi, i misteri sul quadro di Vianelli non sono ancora stati completamente chiariti. La presenza del campanile scomparso, quello stemma apparentemente fuori posto, il suo significato simbolico e il ruolo di Andria nella storia sono ancora oggetto di dibattito. L’opera, lo ricordiamo, è da tempo custodita oltreoceano, nel ricco archivio del Metropolitan Museum of Art di New York, negli Stati Uniti d’America. Per tutti gli appassionati di Storia locale consigliamo un “mi piace” sulla pagina Facebook.com/andriantica. (A cura di N. Ferrara).

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