Andria e l’antico culto dell’Annunziata: il mistero delle origini dell’antica chiesa costruita fuori le mura medievali e vicino al canale

Oggi è la festa dell’Annunziata (evento religioso che ricorda l’apparizione dell’arcangelo Gabriele alla Madonna per l’annuncio della nascita di Gesù). La Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa celebrano questo evento ogni anno il 25 marzo (per le Chiese ortodosse che usano il calendario giuliano, il 25 marzo corrisponde al 7 aprile del calendario gregoriano). La liturgia che celebra la solennità dell’Annunciazione del Signore viene rinviata se coincide con una domenica di Quaresima o altre solennità del tempo pasquale. Anche ad Andria, ogni 25 marzo, oltre agli auguri a tutte le persone che si chiamano Nunzia o Nunzio, si rinnova il culto nei confronti della Madonna dell’Annunziata:

In molte nazioni (per esempio in Toscana fino al XVIII secolo) al giorno dell’Annunciazione era fissato il capodanno, per cui il sistema di calcolo degli anni era detto Stile dell’Incarnazione. Come ogni data relativa agli eventi dell’infanzia di Gesù, anche quella del 25 marzo per l’Annunciazione è stata stabilita in riferimento a quella del Natale, e quindi, come questa, è stata indicata solamente dalla tradizione della Chiesa, mancando al riguardo riferimenti precisi nei Vangeli. Quale momento del concepimento, l’Annunciazione è stata collocata nel giorno al 9º mese prima del Natale, e questo avvenne presto dopo l’istituzione della festa del Natale e la sua definitiva collocazione al 25 dicembre, attestata in Occidente già nella prima metà del IV secolo d.C. (vedi la Depositio Martyrum, collocabile al 336) e in Oriente alla fine dello stesso secolo, senza dimenticare che della nascita di Gesù al 25 dicembre abbiamo un’attestazione scritta nella Chiesa romana già nel 203, anno cui risale il Commentario su Daniele da parte di Ippolito di Roma. Tale collocazione ha anche però un valore teologico e liturgico:

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l’Annunciazione, quale momento storico dell’inizio dell’Incarnazione e quindi della storia della salvezza, viene così a cadere nello stesso periodo in cui la tradizione ebraica poneva l’inizio del suo anno religioso, cioè nel mese di nisan (marzo/aprile), e fino all’Alto Medioevo proprio il 25 marzo segnava l’inizio del ciclo liturgico annuale del cristianesimo, poi spostato allo stesso Natale ed infine all’Avvento, ma anche l’inizio del calendario civico (come ad esempio in Firenze). Questo fatto fu favorito anche dalla coincidenza con importanti ciclicità astronomiche: infatti, il Natale coincide con il periodo del solstizio invernale, l’Annunciazione viene a cadere in quello dell’equinozio primaverile. Nella liturgia cattolica, la ricorrenza dell’Annunciazione è una solennità ed è una delle Feste del Signore (e non della Beata Vergine Maria). Secondo il calendario liturgico cattolico occidentale, il 25 marzo cade spesso nel tempo di Quaresima; in alcuni anni, invece cade nella Settimana santa o nell’Ottava di Pasqua. Succede quindi non di rado che la solennità dell’Annunciazione sia rinviata, o perché deve cedere il posto a una domenica di Quaresima (e in tal caso, è spostata al giorno successivo, lunedì 26 marzo, come è accaduto nel 2007 e nel 2012), o perché, dato che la Settimana Santa e l’Ottava di Pasqua prevalgono sull’Annunciazione, la solennità viene rimandata al lunedì dopo la Domenica in albis (come nel 2008, spostata a lunedì 31 marzo, o nel 2002 e 2013, spostata a lunedì 8 aprile; o nel 2016, spostata al 4 aprile, e nel 2018 spostata al 9 aprile). Ancora oggi avvolta da misteriose origini arcaiche, nella città federiciana, la Chiesa della Santissima Annunziata venne costruita probabilmente intorno al XII secolo:

In passato descritta coma “la Chiesa come di fuori” – intendendo l’edificazione effettuata all’infuori della cinta muraria costruita dai Normanni per fortificare la città, appena fuori della storica Porta detta «della Barra» – tale struttura rappresenta uno dei luoghi di culto più antichi per la comunità andriese, sottoposta a rimaneggiamenti effettuati nel corso dei secoli. Transitando lungo la strada, ancora oggi, la parte esterna rivela i segni di antichi ingressi del prospetto, soprattutto dei due laterali troppo bassi (oggi murati), testimonianza architettonica della mancanza dell’attuale piano anteriore:

evidentemente, la parte pià antica della chiesa dell’Annunziata era un tempo quella ubicata sotto l’attuale livello stradale o comunque ad un livello differente da quello attuale. Dal 1042 – anno in cui la Puglia fu dominata dai Normanni – Pietro il Normanno fece fortificare Andria causando di conseguenza lo spostamento degli abitanti dai vari villaggi all’interno della cinta muraria. L’Annunziata, il monastero di S. Onofrio (ora detto Purgatorio o Chiesa di S. Sebastiano) e quello delle Basiliane chiamato “S. Tommaso”, rimasero pertanto fuori delle mura ma sopravvissero ad assedi e cambiamenti storici. Nel 1350, poi, i tre edifici sacri gravemente danneggiati dai soldati ungheresi venuti in città a punire Giovanna, regina di Napoli, per l’omicidio di Andrea, fratello del loro re Ludovico. Occorre inoltre ricordare come nella zona della chiesa vi fosse una parte del percorso dell’antico canale che attraversava la città (oggi “Ciappetta-Camaggio“, parzialmente interrato, un tempo noto con il nome di “Aveldium”, ubicato nei paraggi dell’antico villaggio di Rudas). La chiesa doveva così risultare ad un livello superiore a quello attuale e, ancora nel Settecento, quando era già a navata unica, era possibile accedervi attraverso un’unica scalinata:

Da notare inoltre le due finestre rettangolari murate, un tempo esistenti immediatamente sopra la sottile modanatura orizzontale marcapiano, così come esistevano sulla facciata di Sant’Agostino, San Domenico e in altre antichissime chiese andriesi.A questo, occorre anche notare la differenza dei conci tufacei situati al di sopra delle stesse e dell’oculo, evidente segno di sovrapposizione muraria post-costruzione. Fra le mura della città e la Chiesa fu all’epoca introdotta anche un’edicola contenente l’affresco, attribuito a scuola giottesca, rappresentante “La Pietà”: la dimostrazione della presenza sul territorio della chiesa “primitiva”, dell’edicola e di un torrione della Porta della Barra dove è ubicata, nella parte più bassa della struttura, la tela dell’Immacolata, oggi protagonista di uno degli altari dell’attuale chiesa. Per i turisti interessati a visitare la Chiesa dell’Annunziata di Andria, riportiamo qui sotto il link alle indicazioni fornite da Google maps:

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