Il silenzio uccide: Il 23 gennaio 2018, in Viale Ausonia, poco prima delle 13.00, a ridosso del popoloso quartiere di San Valentino, veniva freddato un uomo in regime di sorveglianza speciale. Un’esecuzione in pieno stile mafioso. La città di Andria rispondeva con un assordante silenzio. Il silenzio continua ad uccidere:
Il 24 giugno 2019, nei pressi della Villa Comunale, verso le 21.40, a ridosso del parco giochi cittadino, killer a volto coperto, in sella ad uno scooter, colpiscono con diversi colpi di pistola due uomini. Un morto e un ferito. Il silenzio comanda:
Quando la criminalità spara innanzi a bambini e genitori, in luoghi abitati dall’ordinaria quotidianità, mostra alla società che è più forte delle istituzioni. Lancia un segnale chiaro e forte: qui comandiamo noi. Una sorta di braccio di ferro tra illegalità e legalità. Questa volta hanno vinto i malavitosi. Hanno dimostrato di essere più forti della Legge. Il silenzio della vergogna:
È in questi momenti che chiediamo a chi, in questi anni, ha ricoperto incarichi istituzionali, di qualsiasi schieramento politico, di fare silenzio. Lo stesso silenzio dell’alunno rimproverato dal maestro quando non ha svolto i compiti assegnati a casa. Chiediamo di tacere, di battersi il petto e chiedersi cosa si sarebbe potuto fare per evitare che questi criminali, una sera d’estate, in un luogo di ritrovo molto frequentato, potessero sparare a bruciapelo, davanti a bambini spensierati ed innocenti. Cosa si sarebbe potuto fare per combattere la criminalità locale? Cosa si sarebbe potuto fare per avere al più presto una Questura in un territorio a rischio come il nostro? L’unico rumore consentito, nella ripugnante serata andriese, e nel silenzio assordante e nauseabondo delle istituzioni e dei cittadini, deve rimanere il pianto innocente dei bambini che hanno assistito inconsapevolmente ad un omicidio. Gli unici ad avere diritto di parola, anzi di “pianto”, sono proprio i bambini. A loro i politici e i cittadini consegnano una città violenta e pericolosa. Il silenzio contagia:
«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»
Queste parole scritte dal pastore luterano Martin Niemöller ci spiegano in modo elementare le conseguenze del silenzio. Se continuiamo così, piangeremo altri morti e feriti. Magari un nostro padre, fratello o figlio.
E allora tutti saremo costretti a vivere nel silenzio. Quello della tomba. Questo aberrante episodio criminale fa piombare la nostra città in un clima di paura e terrore. Tutta la cittadinanza ora deve alzare il tono. Per troppo tempo siamo stati indifferenti rispetto a una degenerazione sociale, educativa e culturale che ci ha reso vittime, ma allo stesso tempo anche complici perché immobili spettatori. E’ ora di voltare pagina. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Ad alta voce e a testa alta. Perché il mio, il tuo, il nostro silenzio uccide.
Il Coordinamento del Forum di Formazione all’Impegno Sociale e Politico. Il Vescovo Luigi Mansi insieme a tutti i sacerdoti della città di Andria, per la grande responsabilità che avvertono in questo particolare momento, fanno proprio il presente comunicato e lo sottoscrivono in pieno.
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