Andria, la Murgia post-Pasquetta è un porcile: piatti, resti di grigliate, siringhe e pneumatici abbandonati – foto e video

Il prof. Francesco Martiradonna, Presidente Provinciale e responsabile territoriale delle associazioni “Ambiente e/è Vita Onlus” e “Nat. Federiciana Verde Onlus”, comunica che, nella mattina dello scorso 3 aprile 2018, con la ronda GPGV IVEA Zoofile e Volontari di Protezione Civile, ha constatato la presenza di un’incredibile quantità di rifiuti d’ogni genere sparpagliati lungo l’area rurale e boschiva del territorio e nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia: Martiradonna non ha dubbi: si tratta di rifiuti abbandonati durante il Picnic nei giorni di Pasqua e Pasquetta 2018.

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“Il guaio è che la gente,” – osserva Martiradonna – “non trovando delle aree attrezzate, si è riversata anche nelle aree private (vedi la chiamata dell’Avv. Luigi Spallucci che chiedeva il nostro intervento per farli rientrare nella logica di rispetto), questi vestendosi di arroganza hanno sconfinato in proprietà private. Dopo alla fine della giornata hanno lasciato di tutto e di più rendendo il paesaggio una discarica di scarti, come bottiglie, plastica, carta ecc., che potevano raccogliere in modo differenziato e lasciando così l’area pulita”.

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“Nelle Aree attrezzate (vedi la proprietà di Quarto di Palo) i risultati certamente sono stati ottimi. Invece nelle aree libere hanno depositato delle buste, con dentro gli avanzi e scarti, e poi queste lasciate incustodite. Si capisce, che queste buste piene di ogni cosa, sono state preda dei cani randagi, rendendo i posti ancora più schifosi, sia a livello di depauperamento del verde, che quello visivo per i turisti che si recavano sul Maniero per visitarlo. Poi troviamo quei individui che innescano con del fuoco i bordi della strada, dove si trovano i rovi, questi sviluppando delle fiamme alte innescando il verde pratense e alberi verdi di varie specie, scaturendo così un fumo grigio scuro e denso, rendendo la vivibilità, per chi si trova sul posto, difficile sia per l’inquinamento dell’aria che quello visivo, per non esternare il pericolo che si crea alla viabilità della strada”.

“Dopo qualche giorno, quando tornati sul posto, abbiamo assistito a delle immagini non più di quel verde pulito, ma di tronchi e rami bruciati e dunque neri. Lo stesso vale per il terreno, dove prima c’era l’erba verde e poi si trovava una fuliggine nera per lo più fastidiosa, perché diventa volatile. Durante le giornate succitate, in tutto il territorio Murgiano dove si sono riversate migliaia di persone, si trovavano delle unità di pattugliamento di P.M. e/o di Polizia e/o di Carabinieri. Invece in mattinata sino al primo pomeriggio era presente la Nat. Federiciana verde. Il giorno dopo quando siamo ritornati a visionare i siti che avevano ospitato i gitanti sono state molte le sorprese, come quello di trovare delle siringhe sporche, rifiuti di ogni genere vetro carta plastica”. Video:

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“Ma che popolo siamo? Possibile che ancora non si abbia un po’ di senso civico? I nostri prati, dopo pasqua e pasquetta sono pieni di cartacce, buste di plastica, bottiglie e altra immondizia abbandonata dopo le scampagnate o distrattamente lasciate in balìa del vento.
Riesco a capire quando questo succedeva qualche anno fa quando non era stata ancora fatta un’adeguata opera di sensibilizzazione riguardo la salvaguardia dell’ambiente, ma oggi chi lo fa sa di comportarsi male… e se ne frega. Fino a qualche tempo fa, lo ammetto, anche io non ci facevo troppo caso che avevano lasciato sporco, ma da diversi lustri, un po’ per l’età un po’ per il fatto di essere educatore genitore non ce la faccio a lasciare un sottobosco e prato pieno di robaccia”.

“Non dico di essere un fanatico dell’ecologia (quelli che chiamo ego-logisti), di mettersi a raccogliere pure le briciole per lasciare incontaminato l’ambiente, ma almeno un minimo ognuno di noi dovrebbe farlo. Insomma credo che buttare tra i cespugli (anche appendere una busta all’albero così si evita che i cani possano rompere l’involucro e così, il tutto si disperde nell’ambiente), un pezzo di pane avanzato e altro, come una buccia di banana (anche se le banane le buttano intere, se queste non le hanno usate per altri scopi), noccioli vari o una coccia di anguria, non sia un peccato grave, visto che è tutta roba che si biodegrada velocemente (Ma non bisogna farlo) ma per gli altri rifiuti bisogna comportarsi diversamente, come differenziarli – vetro, alluminio, plastica, carta, ecc”.

“Perché se davvero lo si vuole, con il minimo impegno, si riesce a non far nemmeno accorgere chi verrà dopo di noi che lì si è banchettato. Che ci vorrebbe a nascondere cartacce e rifiuti sotto un sasso, sotto la sabbia o tra i rovi invece di lasciarli sparsi qua e là e liberi di svolazzare ovunque? Il problema è che la gente non ha voglia di impegnarsi neanche un po’. E’ vero che non sempre ci sono i posti per nascondere i rifiuti o magari, che quelli più a portata di mano sono già stati sfruttati però è pure vero che se lo si volesse davvero fare si può trovare un cassonetto dove metterli. Poi la cosa peggiore è accendere la brace, per fare l’arrosto, facendolo vicino a degli alberi. Pensate dove hanno fatto il picnic è visibile ancora l’albero di conifera che hanno dato fuoco, quattro anni fa, mettendo vicino ad esso la brace accesa con delle fiamme un po’ alte. Questo dopo un po’ ha preso fuoco e ora è lì per terra come messaggio alla gente sprovveduta e incosciente.

“Lunedi dell’Angelo presso la nostra segreteria sono arrivate diverse chiamate, perchè la gente aveva accesso la brace, per l’appunto, vicino a degli alberi. La segreteria aveva mandato sul posto alcuni volontari della Protezione Civile per far desistere questi individui ad accendere la brace vicino agli alberi. Poi ci sono quelli delle ville, che vanno a depositare i rifiuti nei cassonetti e visto che questi erano pieni lì hanno riversati e/o depositati per terra e qualcuno ha anche rovesciato il cassonetto dei RSU. Riflettete. Quello che è di tutti è anche nostro. Salvaguardiamo il futuro dei nostri ragazzi. Il sito che si trova vicino al Masseria Cipolluzza, occorre bonificarlo al più presto” – conclude Martiradonna. 

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