Andria: la vera causa delle allergie è davanti a tutti e non è solo l’inquinamento atmosferico

“Nel 2008 la Gazzetta del Mezzogiorno ospitò un mio intervento su una particolare forma di allergia che complicava e complica ancora oggi, la vita di un altissimo numero di cittadini andriesi. E’ la allergia ai pollini di cipressi e di tutte le specie della famiglia delle Cupressaceae (varie specie di cipressi, ginepri, thuje ed altre ancora). La sua diagnosi è piuttosto complicata in quanto si manifesta da dicembre sino ad aprile, periodo in cui insorgono raffreddori e influenze da virus respiratori, che hanno sintomi quali starnuto, naso che cola e altro come quelli provocati dalle allergie, in modo particolare ai pollini di cipressi, e possono essere confusi” – a ricordarcelo è il ricercatore ecologista andriese Nicola Montepulciano. L’obiettivo è quello di rendere più coscienti cittadini e amministratori locali, contrastando l’interpretazione superficiale che vede le problematiche di salute di tipo respiratorio perlopiù legate all’inquinamento atmosferico e/o alla diffusione di agenti patogeni. Grazie alla sua ricerca, Montepulciano punta ancora una volta il dito contro la piantumazione spropositata delle conifere alloctone (fenomeno tipico degli ultimi decenni, che ha contrastato quello delle autoctone querce) e lo fa menzionando il lavoro di un professionista del settore sanitario:

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“L’esistenza delle allergie ai pollini di cipressi fu scoperta negli anni ‘60 del Novecento, ma è alquanto sottodiagnosticato nella pratica clinica per quanto detto prima. Questa forma di allergia colpisce un altissimo numero di nostri concittadini e questo dato fu scoperto dallo pneumologo dell’allora USL di Andria, dott. Michele Sforza. << La diffusione è tale- riferiva il dott. Sforza, da me intervistato, da far risultare Andria tra i primi posti in Italia per soggetti colpiti da questa allergia…>>. Cinque erano, e sono purtroppo ancora, le fonti principali allergeniche ai pollini dei cipressi nel nostro territorio, tre in città e due fuori. La villa comunale, piena zeppa di cipressi di varie specie, il cimitero e la scuole. Il rimboschimento fra il 1950 e ‘60 della nostra Murgia a suon di cipressi, thuje, pini, etc, e le ville private, diffuse ovunque nel nostro territorio. I proprietari, che ignorano le proprietà di ogni singola pianta e relative conseguenze, pur di avere in poco tempo alberi grandi e grossi, hanno messo e mettono a dimora piante purchessia e fra queste cipressi, pini, thuje, etc, aiutati dalla << Forestale>>, che li regala(va) sbrigativamente. I pollini dei cipressi, sospinti dal vento per chilometri, possono raggiungere località molto distanti e danneggiare la salute. E’ inammissibile che a causa dei cipressi si sia arrivati a patologie di carattere sociale quali asma allergico, rinite, congiuntivite allergica ed altro ancora, che minano la salute dei cittadini, soprattutto bambini, e richiedono per le cure impegno economico notevolissimo sia da parte pubblica che da parte delle singole famiglie. Siamo quasi a un’epidemia” – ha osservato Montepulciano che ha quindi concluso:

“L’assurdo è che molte scuole hanno file di cipressi o thuje a mo’ di parete a ridosso della recinzione metallica. Bisogna che i genitori prendano coscienza di questa situazione e si rivolgano ai Dirigenti scolastici, alla Sindaca per cercare di porre rimedio in qualche modo. Ma anche i Medici dovrebbero promuovere un incontro con la Sindaca per sollecitare i necessari provvedimenti. Non si tratta di abbattere tutte queste specie di alberi, ma di ridurne la presenza, perché in questo modo si riduce la “carica pollinica”, cioè la quantità di pollini in modo da nuocere il meno possibile alla salute. Ma c’è anche un’altra pianta che andrebbe tenuta sotto controllo ed è la “parietaria” (Parietaria officinalis), i cui pollini provocano allergie come i cipressi. I genitori dovrebbero imparare a riconoscerla per poterla eliminare, anche con le mani, laddove è possibile. Ma cosa può fare la Sindaca? Innanzi tutto emanare un’ordinanza per vietare la piantumazione di cipressi e simili, eliminarne una certa quota, soprattutto quelli malati, perché, pare, che emettano più pollini di quelli sani. Ridurre il più possibile la presenza della parietaria e questo non da fastidio a nessuno. Il Parco dell’Alta Murgia dovrebbe, quanto meno, procedere alla eradicazione di piccoli cipressi, altrimenti la situazione è destinata a persistere, e in questo modo si agevola l’attecchimento delle roverelle. L’inquinamento, poi, è una “spina irritativa” che agevola ed amplifica le allergie “Il particolato atmosferico rompe i pollini facilitandone la dispersione ” e la penetrazione nel vie respiratorie. Ma, comunque, anche senza inquinamento l’allergia fa danni alla salute e come. A Bari, come in molte città italiane sono nati “giardini e parchi anallergici”, “giardini senza polline”, “ giardini Pollen Free”(poteva mancare l’inglese?), etc. E nei “vecchi parchi”, seppur lentamente, si sta procedendo alla riduzione di piante allergeniche. Si farà qualcosa del genere nella nostra città?” – ha concluso il nostro concittadino ecologista. A testimonianza del lavoro di sensibilizzazione di Nicola Montepulciano, partito dal 2008, vi sono interventi ed osservazioni mediatiche e scientifiche successivi alla data di pubblicazione dell’articolo a sua firma. Alcuni esempi:https://www.rinnovabili.it/clima-e-ambiente/potenziale-allergenico-parchi-verdi-urbani/

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https://www.ambienteambienti.com/allergie-parco-anallergico-in-citta/

https://www.rinnovabili.it/clima-e-ambiente/potenziale-allergenico-parchi-verdi-urbani/

Il potenziale allergenico dei parchi verdi urbani

https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1742-6596/151/1/012027/pdf

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