Andria: “stanno uccidendo querce secolari, qui segni di incendi e motoseghe”. Montepulciano lancia l’allarme da Contrada Cariati

Un patrimonio botanico di valore inestimabile – oltre che di importanza ecologica – che rischia di scomparire a causa dell’ignoranza e dell’aggressività di chi, invece di difendere a spada tratta il proprio territorio, contribuisce vergognosamente alla distruzione dello stesso. A segnalare l’ennesimo grave scempio ambientale è ancora una volta il nostro concittadino ecologista Nicola Montepulciano. Attraverso alcuni scatti fotografici inviati al blog di VideoAndria.com, Montepulciano rende noto che:

“Siamo costretti a segnalare l’ennesimo atto di distruzione della nostra natura. Nella vasta contrada di Cariati, dalle caratteristiche della classica Murgia, stanno abbattendo poco alla volta, con modalità subdole, come dimostrano le foto, diverse querce roverelle di qualsiasi età. Ora è la volta delle roverelle che hanno superato anche il secolo di esistenza. Ad una quercia il malfattore sta eliminando poco alla volta i rami con lo scopo di farne rimanere il tronco senza. Spera così che il tronco possa deperire e sarà facile dimostrare che lo si deve abbattere” – ha osservato Montepulciano, che ha poi aggiunto:

“Alla base di una seconda quercia, questa plurisecolare, sono evidenti le tracce di accensione di legname, che hanno annerito una parte piccola del tronco, per fortuna. Ad una terza roverella ultra secolare hanno pensato bene di dare una passata di motosega, quasi alla base, incidendo un po’ oltre la corteccia in tutta la sua circonferenza. Sperano, così, che col passar del tempo, seccando, scompaiano le tracce della incisione, e via all’abbattimento senza incorrere in sanzioni” – ha osservato Montepulciano, allegando anche foto che documentano evidenti tracce di incendio:

“Sono persone o ignoranti o senza scrupoli, spesso benestanti, come a volte mi è capitato di constatare, che per qualche centesimo di euro non esitano a commettere crimini contro l’ambiente e non sanno che la roverella oltre a proteggere il suolo lo fertilizza abbondantemente. E’ impossibile che quella gentaglia non sia al corrente dei danni che abbiamo procurato alla natura e che anche un albero concorre a mitigarne gli effetti dannosi. Ma v’è, purtroppo, da dire che le varie amministrazioni comunali sin qui succedutesi, compresa l’attuale, non hanno mai pensato di adottare adeguati provvedimenti di controllo e protezione“ – ha detto Montepulciano, concludendo così la sua analisi:

“Ora come ora, oso dire che, grazie alle tecnologie moderne ed in costante evoluzione, qualsiasi provvedimento di monitoraggio del territorio ha un costo ridottissimo. Basti pensare a Google Maps, ai droni, etc., che facilitano, inoltre, in modo impressionante la conoscenza del territorio in ogni minimo particolare. Si ha la possibilità di fare un censimento delle querce esistenti, che sono la caratteristica naturalistica del nostro territorio, dove la roverella forma boschi puri. Ci vuole un po’ di pazienza e volontà. Proteggere e conservare questo aspetto della nostra vegetazione darebbe prestigio alla nostra città. Altre lo fanno. Ma qui è un sogno, perché nessuna amministrazione ha mai avuto un’anima ecologica, tranne una: quella che istituì l’area di protezione del Gurgo. E dopo l’alluvione del 2011 che la devastò, in piccola parte, nessuna ha mai pensato al suo restauro ambientale“ – ha concluso il nostro concittadino ecologista.

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