Andria: uccisione di Vincenza Angrisano, la ricostruzione dei Carabinieri

Nella giornata del 29/11/2023, la Procura della Repubblica di Trani ha adottato decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti del marito della donna, di anni cinquantuno, per i reati di omicidio (art. 575 c.p.) con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni della coniuge (art. 577 co.1 n. 1). Al decreto hanno dato esecuzione i Carabinieri del Comando Compagnia di Andria. Il provvedimento restrittivo è l’esito di attività investigativa coordinata direttamente dal p,m intervenuto sul posto, avvalendosi del personale del Comando Compagnia Carabinieri di Andria, con la partecipazione anche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Trani, dei Carabinieri della Sezioni Investigazioni Scientifiche di Bari e dei Carabinieri dell’Ufficio Codice Rosso (U.C.R.) della Procura della Repubblica di Trani:

Il provvedimento, ora al vaglio del G.I.P. per la convalida, riconosceva il fermato gravemente indiziato dell’omicidio della moglie, Angrisano Vincenza, nata a Trani il 22.07.1981, la quale veniva attinta da più fendenti all’addome e all’emitorace tramite un coltello da cucina, alla presenza dei figli minori di anni 6 e 12. Per quanto sinora ritenuto, alle ore 17.30 circa del 28.11 u.s., lo stesso indagato contattava telefonicamente il 118 riferendo di aver colpito la moglie ripetutamente con un coltello da cucina, all’interno dell’abitazione familiare sita in Andria, lungo la SP 231. Personale medico intervenuto sul posto, veniva accolto dall’indagato il quale li conduceva al primo piano della predetta abitazione ove, riverso a terra nel corridoio, era presente il corpo della Angrisano Vincenza. Dai primissimi esami ispettivi, la donna risultava essere già in arresto cardiaco:

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Contestualmente all’equipe del 118, giungeva in loco personale della Stazione Carabinieri di Andria e personale della Sezione Radiomobile, i quali assicuravano l’indagato che non opponeva alcuna forma di resistenza. Sul luogo del delitto veniva rinvenuto il coltello da cucina utilizzato per colpire la vittima, sottoposto a sequestro. Gli immediati approfondimenti investigativi, permettevano di acclarare quello che, allo stato, sembra essere il motivo passionale sotteso al gesto. In particolare, i rapporti tra i due coniugi si erano incrinati circa un mese prima rispetto al giorno del decesso di Angrisano Vincenza, allorquando la vittima confessava di voler interrompere la relazione coniugale. Da quel momento sarebbero iniziati una serie di litigi tra i due in cui venivano proferite da entrambe le parti reciproche ingiurie. In particolare, in data 23.11.2023 al culmine di una ulteriore discussione, la Angrisano Vincenza ricorreva a cure mediche presso un ospedale ove dichiarava di essere stata percossa con due schiaffi al volto, venendo dimessa, a seguito delle cure del caso, con una prognosi di 4 giorni. Il L.L. veniva sottoposto ad interrogatorio, assistito dal proprio difensore di fiducia, durante il quale ammetteva ogni addebito (come già avvenuto spontaneamente dinanzi alla Polizia giudiziaria intervenuta), ricostruendo quanto accaduto il 28.11. allorquando, rientrato presso l’abitazione coniugale da lavoro all’incirca alle ore 16.30, incrociava la ANGRISANO Vincenza, la quale si stava allontanando per prendere all’uscita di scuola il figlio minore di 6 anni, comunicando altresì al marito che sarebbe rimasta fuori casa; senonché, a causa della necessità di portare il figlio presso l’abitazione famigliare, ANGRISANO Vincenza verso le ore 17.00 rientrava a casa per assistere il figlio.

A quel punto l’indagato avrebbe preso da un cassetto del mobile della cucina un coltello ivi riposto e, una volta che la vittima era uscita dal bagno, la colpiva ripetutamente, fino a che la stessa rovinava al suolo. Fermato, veniva tradotto presso la casa circondariale di Lucera (FG). Il Pubblico Ministero, oltre ad avvalersi della Sezioni Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri per tutti gli accertamenti urgenti, incaricava nell’immediato un medico legale con la sua equipe per la prima fase degli accertamenti, cui farà seguito la autopsia, un informatico per la duplicazione del materiale informatico, un tecnico per la ricostruzione dello stato dei luoghi. Ha, inoltre, proceduto nell’immediatezza ad assumere sommarie informazioni dalle prime persone intervenute (in particolare, i soccorritori), i quali hanno parimenti dichiarato che l’indagato aveva ammesso la propria responsabilità alla loro presenza.

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In applicazione della “Carta dei servizi contro la violenza di genere e domestica” della Procura di Trani, si è attivata immediatamente la rete regionale dei servizi per i minori, con l’intervento del Centro di cura del Trauma, per l’assistenza dei minori. In ragione della necessità di far partecipare al procedimento -quali persone offese- i figli minorenni, il Pubblico Ministero ha, altresì, avviato l’iter occorrente per la nomina del curatore, dopo la quale sarà possibile notificare gli avvisi di accertamento tecnico irripetibile per effettuare l’autopsia. In data odierna alle ore 15.00 presso la Casa Circondariale di Trani è previsto l’interrogatorio di garanzia all’esito del quale il G.I.P. del Tribunale di Trani valuterà la richiesta di convalida e di adozione di misura cautelare presentata dal Pubblico Ministero. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. L’ eventuale colpevolezza dell’indagato, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

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