Antenne telefoniche ad Andria, “attenzione a chi cambia idea sull’argomento, noi non lo abbiamo mai fatto”, Montaruli contrario alla rassegnazione

Riguardo all’aumento delle antenne della telefonia nel territorio nonché più che discutibile innalzamento dei limiti di emissioni autorizzato dal Governo nazionale, l’attivista sociale Savino Montaruli ribadisce la sua contrarietà a quello che egli definisce un “clima di generalizzata rassegnazione che vedrebbe, addirittura, minimizzare la delicatissima problematica”. Si tratta dell’ultimo di una serie di interventi a mezzo stampa dell’attivista, che da molto tempo si sta attivando per dar voce a tutti quei cittadini che si appellano al principio di precauzione:

Non ci sta Montaruli ad accettare l’idea che una rassegnazione diffusa dalla cittadinanza possa prevalere sui diritti dei cittadini, come anche al fatto che si possa giustificare l’introduzione di nuove antenne a causa dell’uso dei dispositivi mobili mentre le famiglie chiedono chiarimenti su queste iniziative. Nei mesi scorsi, il giornalista e Presidente di “Io Ci Sono!” aveva promosso le iniziative dei residenti di alcune vie cittadine interessate dall’installazione, ottenendo dall’amministrazione cittadina il blocco dell’installazione in quelle vie. L’idea che qualcuno possa adesso accusare di strumentalizzazioni chi sull’argomento non ha mai cambiato idea e chi non ha appartenenze partitiche appare quindi alquanto anomalo e fuorviante. “Bene, benissimo fanno i cittadini andriesi ad essere preoccupati non solo dell’aumento esponenziale delle installazioni di antenne ma anche e soprattutto di un’indifferenza generalizzata, soprattutto da parte di una politica locale insignificante, rispetto ai nuovi potenziali pericoli anche derivanti dall’aumento delle soglie di emissione” – ha osservato Montaruli che ha quindi aggiunto:

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“Chi oggi, e solo oggi, si rassegna addirittura giustificando e strumentalizzando l’uso degli apparecchi da parte degli utenti, cosa che, ovviamente, è sempre avvenuta anche in passato quando queste le si ritenevano battaglie civili buone e giuste, fa di quella rassegnazione la migliore arma di difesa di quella parte politico-istituzionale che i fascicoli non li ha mai neppure aperti, se non dopo le nostre denunce pubbliche. Rassegnazione, prostrazione, predisposizione all’allineamento ed alla genuflessione a chi, invece, deve dare risposte e non è in grado di farlo lasciando la comunità alla mercé di se stessa, abbandonata e maltrattata, appartengono ad un certo mondo che preferisce restare sotto comodi ombrelli di protezione, sempre attaccati ad un paracadute e sempre, purtroppo, dalla parte sbagliata, dei carnefici. Alla fine tutto viene buttato in politica e la campagna elettorale è già cominciata, anzi non è mai finita. Poi, alla prossima occasione, i sottomessi tenteranno di nuovo di diventare guerrieri, ma senza più armi” – ha concluso Montaruli.

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