“Botti” ad Andria, Montepulciano: «le famiglie devono collaborare per insegnare ai figli la tutela di ambiente, malati ed animali»

«Quest’anno abbiamo potuto trascorrere in maniera un pò meno rumorosa le festività natalizie. Si deve dire grazie alla nostra sindaca Giovanna Bruno per il fortissimo impegno profuso nella lotta contro i botti. Multe salatissime, sequestri di ingenti quantitativi ne sono la dimostrazione e dobbiamo anche ringraziare tutte le Forze dell’ordine. Tuttavia bisogna osservare che né l’Amministrazione comunale né le Forze dell’ordine potranno da sole ridurre, e magari abolire, questa barbara usanza se non c’è l’intervento della famiglia. Ragazzi in giovanissima età si divertono ancora ad esplodere fastidiosissimi botti. E’ evidente che ci sono genitoracci della malora che non ci pensano due volte prima di regalare ai figli, probabili futuri scapestrati, soldi da buttare al vento e inquinare l’aria ma anche da terrorizzare bambini, anziani, malati, mamme in attesa, oltre che tutti gli animali. Quei soldi possono essere devoluti per opere di carità di cui c’è tanto bisogno in città e in Italia. Da quando iniziai, 25 anni fa, la lotta solitaria contro questa incivile usanza, finalmente si può dire che si cominciano a cogliere i primi risultati positivi» – osserva il ricercatore ecologista andriese Nicola Montepulciano che ha poi aggiunto:

«Nei primi anni mi aiutò Michele Palumbo pubblicando sulla Gazzetta del Mezzogiorno i miei interventi contro i botti, ma non posso dimenticare anche l’intervento dell’amatissimo sacerdote don Salvatore Simone (che in seguito divenne socio del WWF). Conservo ancora gli articoli. Le famiglie, dunque, devono collaborare in questa direzione negando ai figli soldi da sprecare in questo modo diseducativo. E anche la Chiesa deve far sentire la sua voce soprattutto durante le prediche: lo spreco non è soltanto alimentare, c’è anche quello delle usanze inutili, incivili e dannose. Mai come quest’anno abbiamo visto gruppi composti oltre che da adulti, anche da giovanissimi impegnati nel raccogliere rifiuti nei vari quartieri di appartenenza. Mi piace pensare che questo piccolo esercito di concittadini non usi nessun botto, altrimenti potrebbe finire che dopo qualche giorno decideranno di raccogliere questo tipo di rifiuto da loro prodotto. E mi piace pensare pure che mettano in pratica un esteso passaparola fra amici e parenti nel non festeggiare il nuovo anno con questo modo incivile» – ha concluso il nostro concittadino ecologista che ringraziamo per questo nuovo importante contributo finalizzato a sensibilizzare la popolazione e a scuotere le coscienze.

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