La mattina sucessiva al ritrovamento, nella scatola che custodita l’animale sono state rilevate delle tracce di sangue nelle feci. Occorre fare una diagnosi più accurata per stabilire cosa gli è accaduto. Ulteriori analisi permetteranno di scoprire cosa è accaduto al povero uccello rapace.
Il gufo comune è uno Strigiformes appartenente alla Famiglia degli Strigidae. Ha un’apertura alare sino a 96 centimetri, per 34 centimetri di altezza e oltre 250 grammi di peso. Queste caratteristiche fanno del Gufo comune un rapace notturno di medie dimensioni. Caccia – esclusivamente di notte – una grande varietà di piccoli animali, topi, toporagni, talpe, scoiattoli, ratti, insetti e uccelli. Durante il giorno, dorme nelle cavità degli alberi o nei vecchi ruderi, perfettamente mimetizzato grazie alla livrea di colore bruno macchiettato. Testa, collo e parti superiori delle ali mostrano, infatti, una colorazione fulvo-marroncino con macchiettatura più scure che rendono nel complesso il suo aspetto piuttosto mimetico. Le parti inferiori e i fianchi variano da sfumature giallo-ocra al castano chiaro con strie e barre nerastre, che contrastano notevolmente con le parti dorsali più scure. Di notte, è possibile distinguere un Gufo comune in volo proprio dal candore della parte inferiore delle ali in cui sono evidenti delle semilune carpali nere. I due sessi sono simili e la specie è anche facilmente riconoscibile per i tipici “ciuffi” che presenta sulle orecchie.
La specie è ampiamente distribuita in Europa, dalle zone temperate a quelle boreali, dal Mediterraneo alle steppe asiatiche, dalla Penisola Iberica alla Russia. In Italia è parzialmente sedentario e nidificante, migratore regolare e svernante. Come tutti i rapaci notturni, il Gufo comune ha gli occhi in posizione frontale all’interno di due dischi facciali divisi da un “V” centrale, bordata di bianco, che separa i due bulbi oculari giallo-arancioni. Frequenta zone boscate intervallate da radure o aree coltivate aperte. Nelle ore notturne, si spinge anche fino a campi coltivati e praterie, mentre durante il giorno resta a lungo immobile, mimetizzato nel fitto della vegetazione arborea. Spesso è facile osservarlo ai margini di una strada posato su cartelli stradali o bassi muretti, pronto a lanciarsi rapido e furtivo su una nuova preda. Nidifica sugli alberi in vecchi nidi di altri uccelli, occasionalmente sul terreno. Tra marzo e maggio la femmina depone 3-5 uova, che cova per 25-30 giorni. A circa 2 mesi dalla schiusa, i giovani diventano indipendenti. Di solito è esclusivamente la femmina ad occuparsi della cova e, in questo periodo, viene nutrita dal maschio. In annate particolarmente favorevoli le coppie possono portare a termine sino a due covate.
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