L’indagine ha consentito con riferimento: al clan “Mercante-Diomede” di: attribuire inequivocabilmente il ruolo di capo e organizzatore del sodalizio all’indagato Mercante Giuseppe e al suo alter ego Diomede Nicola; individuare le articolazioni e i relativi componenti operanti: in Bari, con riferimento ai quartieri “Libertà”, “Carrassi-San Pasquale”; nei comuni baresi di Bitonto, Triggiano-Adelfia, Altamura-Gravina in Puglia; documentare le convergenze e i rapporti con i clan “Parisi” e “Di Cosola”; riscontrare la permanenza della storica e ciclica conflittualità con il clan “Strisciuglio”; acclarare le cointeressenze e la mutua assistenza con il clan “Capriati”; ricostruire gli “interessi” perseguiti dall’associazione, quali: l’usura, la ricettazione ed altri reati contro il patrimonio, con particolare riferimento ai furti in abitazioni; l’imposizione/installazione delle slot-machine negli esercizi pubblici; il possesso di armi e lo spaccio di stupefacenti; documentare l’appartenenza al clan “Mercante – Diomede” di De Blasio Roberto, imprenditore nel settore della sicurezza privata, attuale membro del consiglio direttivo della f.a.i. – antiracket di Molfetta associazione regionale, quale vice presidente, indagato per associazione di tipo mafioso; identificare tra l’altro i responsabili: del tentato omicidio di Conte Domenico, elemento apicale dell’articolazione dei “Capriati” operante in Bitonto (Ba), commesso in quel centro abitato l’8.09.2013, nonostante il rapporto federativo esistente tra i sodalizi mafiosi baresi di riferimento; dell’aggressione fisica a un detenuto nell’area passeggio del carcere di Lecce, al quale venivano cagionate lesioni personali; al clan “Capriati” di: accertare la permanenza attuale del clan Capriati e la conferma del ruolo verticistico/decisionale di Capriati Antonio e dei nipoti Capriati Domenico e Capriati Filippo, nonostante lo stato detentivo (non destinatari del provvedimento cautelare in argomento); riscontrare la coesione interna anche a fronte dello stato di detenzione dei suoi affiliati; acclarare il rapporto di interazione con il clan “Mercante-Diomede; documentare la rinnovata capacità di espansione e operatività sul territorio barese. Video dell’operazione:
Inoltre, sono stati documentati i rapporti tra i clan mafiosi “Mercante-Diomede” e “Capriati” con esponenti della criminalità organizzata di altre aree della Puglia, con particolare riferimento alla: società foggiana (il boss Mercante Giuseppe è stato affiliato dal noto capomafia foggiano Rizzi Giosuè, detto “il papa”, ucciso nel 2011 a Foggia, con il quale il Mercante ha mantenuto rapporti fino alla sua morte); sacra corona unita di Lecce (con riferimento alla documentata partecipazione di esponenti della SCU nei riti camorristici celebrati in carcere a favore degli odierni indagati). Il clan “Capriati”, sfruttando periodi di convivenza carceraria, è riuscito a fidelizzare esponenti della criminalità di San Severo (FG), destinatari del provvedimento restrittivo, amplificando le sue potenzialità attraverso il reclutamento di soggetti capaci, all’occorrenza, di operare sul territorio barese con effetto sorpresa, in cambio di droga ed armi. Matteo Salvini ha ringraziato l’Arma dei Carabinieri e annuncia il suo arrivo a Bari. Nel frattempo, anche il Sindaco Antonio Decaro: “Operazione importante nonostante le difficoltà in cui la procura deve svolgere il suo lavoro”. Video:
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