Inquinamento, Montaruli: “ad Andria si continua a morire di cancro mentre politica fa scaricabarile. Gli sforamenti già prima del cantiere ma nessuno mosse un dito“

Non si placano le prese di posizione dopo il Rapporto di Legambiente riguardo la classifica sull’inquinamento ambientale. Nonostante la poco rassicuranti rassicurazioni di Arpa e le flebili posizioni assunte da Palazzo di Città, i cittadini restano molto preoccupati per la qualità ambientale che influisce pesantemente anche sulla salute pubblica. I continui ed inarrestabili decessi dovuti a malattie gravissime, mortali, che colpiscono moltissimi soggetti in età giovanile, aggravano pesantemente la situazione ed i cittadini pretendono di sapere e di conosce cosa si sia fatto e si stia facendo per porre un argine a questa che è un’emergenza sociale. Dall’attentissima Associazione “Io Ci Sono!“ di Andria, fondata dall’Attivista Sociale Savino Montaruli, da decenni impegnata a tutela della salute pubblica, autrice di decine di denunce, anche alla Magistratura, per contrastare fenomeni gravissimi che ancora oggi si ripetono in città, hanno dichiarato:

“prendiamo atto del gioco in atto dello scaricabarile rispetto ai dati dell’inquinamento ambientale nella città di Andria ma continuando su questa linea le istituzioni e la politica non fanno altro che alimentare ulteriori dubbi e preoccupazioni nei cittadini già fortemente scossi per un crescente disagio economico e sociale che sta alterando gli equilibri ed i rapporti umani. In merito alla centralina dell’Arpa, posizionata a ridosso del cantiere di interramento della linea ferroviaria, sarebbe opportuno che Arpa stessa chiarisse come mai non ha poi proceduto a spostare in altro luogo, come previsto, quella centralina già nel 2021, in prossimità dell’avvio del cantiere inquinante. Come mai ha trascurato questo fondamentale passaggio lasciando in quel luogo quella centralina che poi ha dato i risultati che tutti conosciamo. Una distrazione? E se fosse stata distrazione come mai l’Amministrazione comunale non si è resa conto che quella centralina andava spostata e trasferita altrove, determinando, a causa di tale disinteresse, i risultati negativi per la città, senza intervenire al momento opportuno? La verità è che i dati preoccupanti e gli sforamenti dei limiti quindi l’inquinamento ambientale nella città di Andria emersero già nel Rapporto 2022 di Legambiente quindi con i dati riferiti all’anno 2021 cioè quando il cantiere non aveva ancora iniziato ad essere operativo negli scavi quindi non avrebbe mai potuto “condizionare” quelle rilevazioni negative. Peraltro la centralina di Arpa è posizionata a ridosso del più grande polmone verde della Puglia cioè la villa comunale di Andria, ed anche nei pressi dell’area verde del Monumento ai Caduti quindi tale posizionamento ha sicuramente “alleggerito” il peso dell’inquinamento ambientale ed allora ci si chiede:

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cosa sarebbe accaduto se quella centralina fosse stata posizionata nei punti di maggior inquinamento da traffico urbano nella città di Andria? Quali limiti si sarebbero registrati? Quali ulteriori preoccupazioni per la salute pubblica? Al di la di ulteriori considerazioni resta il fatto che Arpa solo oggi mette in discussione i dati divulgati da Legambiente, infierendo sull’attività della benemerita Associazione nazionale ambientalista mentre, di fatto, non ha fatto nulla per evitare che quelle rilevazioni fossero “condizionate” dalla presenza e dall’attività del cantiere. Quelli che restano quindi, al di la di qualunque propaganda e goffo tentativo di deviare l’attenzione dal problema, è la grandissima preoccupazione di chi vive in una città dove la questione ambientale è ormai diventata solamente una questione politica e persino propagandistica. Questo mentre si continua a morire ogni giorno di malattie gravissime come dimostrano i dati scientifici inconfutabili. La corsa alle attenuanti ed alle difese d’ufficio, come si fosse sempre in un’aula di Tribunale, non collima con la buona politica che invece di autoassolversi deve semplicemente prendere atto della bontà o meno dei provvedimenti assunti. Ad Andria, anche in questo caso, il fallimento è acclarato e si tratta della salute pubblica quindi, come dicono quelli che parlano bene, le omissioni sarebbero delle aggravanti. Supporters e galoppini di varia estrazione, sempre allineati al “capo” di turno, non sono neppure questa volta riusciti a nascondere e mascherare quanto di gravissimo è accaduto per l’immagine della città e per la tranquillità dei cittadini messa di nuovo a dura prova” – hanno concluso dall’associazione andriese.

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