A proposito di questa struttura, non sono pochi gli alberi che la circondano e che, crescendo in maniera poco controllata, hanno cominciato a danneggiare parte dell’asfalto e dello stesso immobile. Come sempre, Montepuciano ci ha fornito una descrizione molto precisa di questa pianta secolare, sia dal punto di vista tecnico che scientifico:
La Roverella di Troianelli
-Nome scientifico della specie: Quercus pubescens Willd.
-Nome comune: Roverella
-Località: Troianelli – frazione di Andria
-Comune: Andria
-Ubicazione e descrizione del luogo: da un lato è aperta campagna, dall’altro è limitato da due costruzioni: quella di destra nella foto dovrebbe essere un capannone, improvvidamente costruito accanto, ora abbandonato. La quercia è tanto imponente che una parte della chioma copre una porzione della tettoia. Sul lato sinistro vi è un’altra costruzione distante dall’albero, che sembra in stato di abbandono. A circa 40m di distanza vi è la bellissima “Masseria Ducale” pure in stato di abbandono.
Rilievi dendrometrici:
-Circonferenza ad 1,3m: 3,05m
-Altezza dell’albero: 19,00m
-Ampiezza della chioma nelle quattro direzioni: Nord 9,00m – Est 12,30m – Sud 11,00m – Ovest 9,00m
-Altezza d’inserzione della chioma: 2,60m
-Età presunta: 250 – 300 anni
-Note: E’ un esemplare splendido di quercia. Ben conservato e questo ce lo dice il punto molto basso d’inserzione della chioma.
-Condizioni fitosanitarie: buone
-Destinazione: forestale – ornamentale
-Classi di segnalazione:1) testimonianza fitostorica, 2) età – dimensioni, 3)portamento eccezionale: bellezza, 4)specie tipica della flora locale, indigena, locale, spontanea, 5)emergenza paesaggistica
-Proprietario: Cooperativa Coloni di Montegrosso (?)
-Data della prima rilevazione: 1988, ultima giugno ’14
Note extra: Quando nella seconda metà degli anni ’80, iniziai lo studio di questa quercia,una domenica fui avvicinato da un anziano signore, originario di Ruvo, che spontaneamente mi raccontò i suoi ricordi su questa zona. Ai suoi genitori fu assegnata una parte (quota) di questo territorio da diboscare. Lo lasciavano libero nel bosco e poi cominciavano ad abbattere gli alberi. Rimasi silenzioso e sorpreso per la sua affabilità e spontaneità. Ma ricordo dentro di me una indignazione tale, non verso l’anziano signore ma verso quella legge che consentì tale scempio, che non riuscii a pronunziare parola. Peccato, avrei potuto fargli tante domande e saperne di più sulla fitostoria del luogo. Forse gli sembrai scortese: dovunque ora si trovi gli chiedo scusa.
Le parole dell’anziano e affabile signore equivalsero a stabilire che qui, sino agli inizi del ‘900, v’era un vasto querceto, che sicuramente si estendeva sulle colline circostanti.
Doveva essere una zona dalla bellezza indescrivibile: una incredibile monumentale Masseria Ducale circondata da una vasta querceta. La masseria ora è in condizioni, a dir poco, pietose. Mi permetto, perciò, di dare due suggerimenti. Il primo è quello di abbattere gli odiosissimi pini ed ailanti posti davanti all’ingresso che ne stanno minando le fondamenta. E sui muri sono visibili molte crepe.
Il secondo è che forse è possibile godere della legge emanata dalla Regione Puglia (BURP n.33/2013, Titolo II) per il restauro di beni immobili, tra cui quelli di particolare pregio storico-architettonico. E’ il caso della Masseria di Troianelli. La domanda va presentata entro il 30 giugno.
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