Olio, ONU e tasse. La replica: “assurdo, nostri i prodotti d’eccellenza” ma la notizia non è mai stata ufficializzata

“Un’altra tegola rischia di abbattersi sui nostri prodotti agro-alimentari e che rischiano di minarne la loro credibilità, ossia la notizia che l’Organizzazione Mondiale della sanità demonizzi i prodotti che hanno fatto la storia del cibo made in Italy come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, l’olio extravergine d’oliva, e magari anche la pasta e la pizza, perché ritenuti “non salutari” chiedendo l’implementazione delle misure fiscali. Un vero colpo mortale al sistema produttivo ed economico agroalimentare tradizionale del nostro Paese, guarda caso proprio nell’anno dedicato al cibo italiano voluto per esaltare le peculiarità enogastronomiche del nostro Paese come strumento per la scoperta ed il rilancio delle nostre tradizioni” – comincia così il commento del consigliere comunale andriese Benedetto Miscioscia (Lega) in merito all’insolita decisione all’annuncio delle Nazioni Unite di voler tassare olio d’oliva, Parmigiano reggiano, Grana, prosciutto e persino il vino, equiparandoli a cibi dannosi per la salute e scoraggiandone il consumo. Un’assurdità se si pensa ad esempio alle caratteristiche antitumorali dell’olio extravergine di oliva di qualità scientificamente riconosciuto per le sue alte proprietà di antiossidanti, polifenoli e vitamine. L’impressione è piuttosto che si voglia ulteriormente mettere in difficoltà l’economia italiana, forse a causa di un governo politico non molto allineato con certi “ideali”. 

“Un vero e proprio fulmine a ciel sereno” prosegue Miscioscia nel suo intervento – “che mette a rischio un sistema produttivo, non solo dal punto di vista economico ma anche culturale, di alimenti che fanno parte della nostra ultracentenaria tradizione culinaria invidiata nel mondo, che ora rischia di essere “infangata” solo perché, per esempio, il parmigiano reggiano presenterebbe una quantità di sale leggermente superiore alla quantità consigliata per il consumo umano. Insomma, arrivare a paragonare il nostro parmigiano come il fumo delle sigarette, mi sembra più che un’assurdità, un’astrusità vera e propria che va contrastata e condannata fermamente dal nostro Governo nelle sedi deputate con una decisa presa di posizione. Tutto ciò scaturirebbe dal fatto che l’ONU, l’Organismo delle Nazioni Unite, ha deciso che entro il 2030 le morti cosiddette “non trasmissibili” provocate da cancro, diabete e infarto devono diminuire almeno di un terzo rispetto al livello di mortalità attuali pari a 41 milioni. Paradossalmente, nella black list dei prodotti a rischio, viene inserito anche il prosciutto di Parma, per non parlare dell’olio extravergine ritenuto un grasso da bollino rosso ma, guarda caso, viene esclusa la coca cola light che, al contrario, non viene considerata pericolosa. Ci chiediamo se tutto questo possa avere senso. Ha senso voler tassare i nostri prodotti in quanto ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute?”

“Un’assurdità che non escluderebbe l’ipotesi, davvero paradossale, di vedere sulle forme di Parmigiano o sulle etiche delle nostre bottiglie di olio extravergine la dicitura “nuoce gravemente alla tua salute” magari accompagnata con l’immagine di un uomo grasso, sofferente e magari morente. Insomma, alimenti che hanno fatto la storia della nostra dieta mediterranea come la stessa pasta o la pizza unitamente all’olio, conosciuto in tutto il mondo come l’elisir di lunga vita, verrebbero demonizzati da un giorno all’altro perché non sufficientemente “light” come la coca cola e poi magari arrivare a scoprire che prodotti farlocchi come il “parmesan” sono esclusi da lista nera, per la semplice ragione che non viene prodotto in Italia. Bene ha fatto il Ministro Centinaio ad annunciare una dura battaglia del nostro Governo contro questa ipotesi demonizzante ed il Vice Premier Salvini a scagliarsi contro l’ONU che a fine settembre si accingerebbe a discutere la risoluzione che potrebbe prevede l’aumento della tassazione e l’introduzione sui cibi messi sotto accusa, dei cosiddetti dissuasori di acquisto tipo quelli che compaiono sui pacchetti delle sigarette che per il parmigiano potrebbe essere ad esempio “il formaggio rende diabetici”. Assurdo, veramente assurdo”.

Nelle ultime ore, svariati articoli diffusi da testate giornalistiche e comunicati stampa politici parlavano per l’appunto dell’intenzione dell’ONU di tassare prodotti come olio extravergine, parmigiano e prosciutto di parma perché sostanzialmente “troppo salati” e/o “troppo grassi“. In realtà, a quanto sembra, il report Time to deliver pubblicato il primo giugno scorso dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e che sarà discusso il 27 settembre prossimo a New York, non dice assolutamente questo. 

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Il report dell’OMS riporta sei linee guida per contrastare le malattie non trasmissibili come le cardiovascolari, il diabete e il cancro. Per raggiungere questi obiettivi occorre, tra le altre azioni, ridurre i livelli elevati di grassi saturi, di sale e di zucchero nei cibi.

Nel documento non si parla mai di olio extra vergine di oliva, ne per contrastarne l’uso ne tantomeno per esaltarlo. Si parla invece questioni più generiche riguardanti l’importanza di ridurre il consumo di sale introducendo di conseguenza sistemi di etichettatura  “front-of-pack” ovvero i sistemi a semaforo introdotti in Inghilterra e Francia che – questi sì – penalizzano (al di là di quanto se ne assume) l’olio extravergine di oliva con il colore rosso perché naturalmente grasso mentre premia paradossalmente con il verde la Coca-Cola light perchè ha ridotto le calorie sostituendo lo zucchero con gli edulcoranti che presentano ben altri problemi e sopratutto non mettono al riparo dal rischio diabetico. Tanto quanto basta per far scattare l’allarme di una presunta tassazione ai danni dei nostri prodotti tipici che, almeno per il momento, fortunatamente non ci sarà. L’obiettivo sarebbe semplicemente quello di informare al meglio i consumatori attraverso etichettature. 

Ricordiamo che proprio il dott. Miscioscia aveva, nel corso del 2016, sostenuto la presentazione del volume del prof. Antonio Capurso (docente ordinario di gerontologia e geriatria dell’Università degli Studi di Bari) e di Sara de Fano dal titolo “i benefici dell’olio extravergine d’oliva sulla salute”, della sezione Biblioteca-Giardino del servizio Biblioteca e Comunicazione Istituzionale del Consiglio Regionale della Puglia, (Adda Editore, 2016), svoltosi nella serata del 4 maggio 2016. Video:

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