Marmo: “Forza Italia Puglia contro autonomia della Lega, rischio disparità tra Nord e Sud”

“Una proposta frutto di una grave arretratezza ideologica, di un egoismo che mina le fondamenta stesse di quell’unità del Paese sancita dalla Costituzione. L’Italia a più velocità (che è come l’Ue a due velocità che i sovranisti contestano), con la cosiddetta “autonomia differenziata delle regioni”, è uno schiaffo fortissimo ai nostri giovani, a quei ‘cervelli’ eccezionali che migrano in altri Stati alla ricerca di opportunità: un’emorragia che un governo serio dovrebbe bloccare e non alimentare” – lo dichiarano del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia Nino Marmo, primo firmatario della mozione condivisa dai consiglieri di centrodestra Zullo, De Leonardis, Congedo, Gatta, Damascelli, Manca, Morgante, Perrini e Ventola.

“L’autonomia, come disegnata dalla Lega, rischia di far rimbalzare l’Italia indietro di secoli, cancellando quella parità di diritti riconosciuti al cittadino dalla Carta fondamentale: non basterà, infatti, essere cittadini italiani per vedere soddisfatti i propri diritti, bisognerà essere cittadini della regione ‘giusta’. Un percorso che ignora e non si fa carico di colmare le lacune della grande ‘questione meridionale’: un Sud che aspetta le stesse infrastrutture, le stesse risorse per la sanità e i servizi di altri enti locali settentrionali (a cui, talvolta, anche a parità di numero di abitanti, vengono trasferiti centinaia di milioni in più ). Un governo che non solo ha cancellato la parola “Sud” dalla sua agenda, ma che ora vuole anche affossarlo. Si può immaginare un insegnante dell’Emilia Romagna, per esempio, che guadagna più di uno pugliese?

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“Che mondo stiamo consegnando ai nostri figli? Siamo preoccupati, perché se Salvini porterà avanti con successo questo progetto assisteremo alla progressiva desertificazione dei nostri territori, ad un impoverimento senza via d’uscita. E’ per questo che abbiamo presentato e condiviso con altri colleghi una mozione consiliare per impegnare la Giunta pugliese a esperire ogni strada utile per bloccare una deriva autonomista (Catalonia docet) senza che siano prima definiti i fabbisogni standard e istituito il fondo perequativo. E mentre ciò potrebbe avvenire sulla testa delle popolazioni meridionali, il governo non si rende conto che l’Italia può uscire dalla recessione in cui è ripiombata solo rimettendo in moto il Sud. Accanto all’impegno in Consiglio regionale, serve il contributo di tutti i cittadini: c’è bisogno di un gran moto d’opinione, di un atto d’amore per la nostra Italia e di senso di responsabilità verso il futuro dei nostri figli. Anche di quelli che, ingenuamente, hanno votato per chi vorrebbe affossarne il domani” – concludono gli esponenti pugliesi del partito fondato da Berlusconi.

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