Nella BAT sede internazionale traffico di stupefacenti, 15 arresti e sequestri di beni da 3,5 milioni di euro – video

Dalle prime luci dell’alba – al termine di una complessa attività investigativa nel settore del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti coordinata dalla Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia – oltre 120 militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e della Stazione Navale di Bari della Guardia di Finanza di Bari stanno dando esecuzione in Puglia, Lombardia e Sicilia, ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali a carico di 15 soggetti, nonché a un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di 3,5 milioni di euro, entrambi emessi dal G.I.P. del locale Tribunale:

In particolare, i destinatari della misura cautelare in carcere sono: 1) C.G. cl. ’56, detto “U’ Molfettese”; 2) C.G. cl. ‘80; 3) M.G. cl. ’74, detto “Il pelato”; 4) S.A. cl. ’72, detto “Montecitorio”; 5) B.V. cl. ’75, detto “Tre bandiere”; 6) M.V. cl. ’64, detto “Il notaio”; 7) D.A. cl. ‘85; 8) S.G. cl. ’90, detto “Z”; 9) M.G. cl. ’96, detto “U’ uarnaridd”; 10) C.L. cl. ’61, detto “Luli”. Invece, i soggetti nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari sono: 1) M.M. cl. ‘86; 2) G.B. cl. ‘72; 3) B.A. cl. ‘77; 4) C.R. cl. ‘87; 5) G.F. cl. ‘92. Tre dei soggetti attinti da misura cautelare personale risultano far parte di nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza. In tale contesto sono 28 le persone complessivamente indagate, a vario titolo, per i reati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope aggravata dalla transnazionalità, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, trasferimento fraudolento di valori e ricettazione, di cui 15 destinatarie di misura restrittiva.

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L’esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l’epilogo di un’articolata attività di indagine (convenzionalmente denominata “BLUE BOX”) – svolta attraverso l’incrocio dei dati risultanti dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, dai tabulati telefonici, dalle registrazioni video, dalle georeferenziazioni satellitari GPS, nonché dall’attività di osservazione, controllo e pedinamento – che ha consentito di disvelare l’esistenza di un’associazione criminale a carattere transnazionale finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina), con sede operativa a Bisceglie (BT), e attiva in territorio italiano ed estero (Paesi balcanici e Spagna) composta da soggetti nati e residenti nelle province di Bari e BAT.

Numerosi sono stati i riscontri operativi durante le investigazioni – eseguiti dal G.I.C.O. Bari e da altri Reparti della Guardia di Finanza – che hanno permesso di sottoporre a sequestro kg 709,42 di marijuana, kg 1.036,86 di hashish, gr. 333 di cocaina, 1 pistola Glock, munizionamento di vario calibro, oltre 339.000 euro in contanti, 14 autoveicoli, 1 motoveicolo e 1 motopeschereccio, con la conseguente denuncia alla competente Autorità Giudiziaria di 25 soggetti, di cui 17 tratti in arresto in flagranza di reato. Nello specifico, le indagini hanno dimostrato come i componenti dell’associazione per delinquere prediligessero intrattenere contatti tra di loro nonché con terzi fornitori o clienti delle sostanze stupefacenti, soprattutto attraverso contatti diretti e solo in pochi casi mediante l’uso delle utenze. Inoltre, dalle attività captative è emerso come gli associati utilizzassero, comunque, un linguaggio in codice con termini allusivi.

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L’interpretazione del linguaggio criptico operata dagli investigatori ha trovato conferma nelle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, già soggetto con ruolo apicale del gruppo di mafia PALERMITI-MILELLA da sempre dedito al narcotraffico. I trafficanti, sospettando di potere essere intercettati, hanno per di più cercato, nel tempo, di ridurre al minimo tale rischio, avendo cura di utilizzare utenze dedicate intestate a prestanome. Peraltro, innumerevoli e ingegnosi sono stati gli espedienti cui ha fatto ricorso l’organizzazione criminale per occultare la presenza delle sostanze stupefacenti: difatti, i sodali hanno utilizzato automezzi dotati di “doppi fondi” per il trasporto della merce illecita e di un’autorimessa sita in Bisceglie (BT) per nascondere, all’interno di automezzi ivi parcheggiati, il quantitativo e la qualità di droga, oggetto di precedenti trattative commerciali, al fine di consentirne il riservato prelievo dagli acquirenti. Inoltre, i sodali disponevano di una cassa comune nella quale confluiva il ricavato della vendita degli stupefacenti e dalla quale, decurtate le spese di approvvigionamento, attingevano per la ripartizione degli utili e per pagare le spese legali.  Oltre alle misure cautelari personali è in corso a carico dei componenti dell’organizzazione criminale anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca “per sproporzione” e “per equivalente”, di beni immobili, mobili registrati, tra cui una motonave da pesca, e rapporti finanziari per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro. Video della Guardia di Finanza di Bari:

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