Nuovo ospedale di Andria, Montaruli: “politica responsabile di un disastro senza precedenti”


Dalla seduta di III Commissione consiliare della Regione Puglia del giorno 14 dicembre 2023 la città di Andria ne esce umiliata ed emarginata. Un’audizione che ha messo a nudo problemi che non solo non sono mai stati affrontanti né risolti ma addirittura aggravati da trascuratezza e da inerzia. In aula, ad ascoltare attentamente e riflettere sulle dichiarazioni dei Componenti della Commissione, dei Consiglieri del territorio, del Direttore del Dipartimento Salute, del Direttore Generale ASSET, del Sindaco di Andria, del Referente Asl e di tutti gli altri convocati e presenti alla seduta, a rappresentare il mondo associazionistico non allineato e sganciato dalle dannose logiche politiche c’era l’Attivista Sociale Savino Montaruli il quale, al termine della Commissione, ha dichiarato:

“tante, troppe cose tenute nascoste ai cittadini di Andria che, anche in questa circostanza, si sentono umiliati e bistrattati. Mentre le altre città, con i loro nuovi ospedali, proseguono nella progettazione e finalizzazione degli obiettivi, la città di Andria resta al palo. La delusione esplode nella sua gravità dopo la relazione del Capo del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro il quale, senza mezzi termini, evidenzia quelli che sono stati i ritardi, le anomalie e persino tutto ciò che ha compromesso un iter che ora prosegue ma che prosegue tra mille incertezze e tra mille difficoltà. Un problema di risorse economiche ma non solo; problemi anche in relazione alla tipologia delle opere in progetto ed alla spesa enorme di realizzazione, che è praticamente raddoppiata rispetto a quella prevista. Milioni di euro per opere architettoniche inutili e, alla fine, oltre 600mila euro a posto letto, per un totale di oltre 200milioni di euro di spesa pubblica. Dispiace che i cittadini non abbiano avuto voce e che non abbiano neppure avuto rappresentanza al tavolo della Commissione. Resta la grandissima delusione per come, ancora oggi, l’intera questione venga affrontata senza alcun coinvolgimento della cittadinanza e del mondo associazionistico autonomo ed indipendente da commistioni e contaminazioni populiste, politiche e persino elettoralistiche e propagandistiche. Oggi era mio dovere essere presente in aula ed ascoltare tutto quello che ai cittadini andriesi ma non solo, non è mai stato detto ed è stato tenuto sottaciuto, anche per incompetenza di chi ha creduto di poter gestire qualcosa più grande di lui o comunque qualcosa di cui moltissime responsabilità sono riconducibili proprio alla politica che oggi vorrebbe apparire l’ancora di salvataggio di un disastro che essa stessa ha determinato ai danni della comunità. Un’altra brutta storia dove i Cittadini vengono trattati da sudditi. Una debolezza che sta portando la città di Andria ai suoi estremi limiti storici, cosa mai accaduta prima d’ora”.
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